Voleva stare accanto alla madre, contagiata dal coronavirus e ricoverata in ospedale, ma i medici glielo avevano vietato per via dei protocolli di sicurezza.
Per non abbandonarla nel momento più drammatico, un giovane di poco più di 30 anni ha deciso di arrampicarsi ogni notte per raggiungere la finestra del reparto di terapia intensiva in cui si trovava la mamma.
Una scena che si è ripetuta per quasi una settimana, fino a quando la donna non è deceduta.
Una storia commovente e drammatica, quella che arriva dalla Palestina e che viene raccontata dal sito NDTV. Jihad Al-Suwaiti, questo il nome del giovane, voleva stare a tutti i costi accanto alla madre, ricoverata all'ospedale di Hebron.
La donna, Rasmi Suwaiti, 73 anni e affetta da leucemia, era risultata positiva al coronavirus cinque giorni prima e le sue condizioni si erano rivelate subito molto gravi.
https://twitter.com/mhdksafa/status/1284549287863627776?s=20
Il figlio, per non lasciarla sola, ha deciso di arrampicarsi ogni sera fino a raggiungere la finestra, cercando di vegliare con lo sguardo su di lei dal vetro della finestra. Tutto questo fino a giovedì scorso, quando la donna è morta.
«Ero con lei anche nei suoi ultimi istanti di vita, poco prima di vederla morire avevo capito che non c'era più alcuna speranza», ha spiegato il giovane.
Una storia che ha commosso tutti
A cominciare dal diplomatico Onu Mohamad Safa, che su Twitter ha anche pubblicato una vignetta che omaggia l'amore autentico di un figlio per la sua mamma.
Il Tweet e la storia del giovane ha fatto il giro del mondo sui social tanto da divenire virale. Un'immagine che sicuramente rimarrà nella storia di questo 2020, della pandemia e che ne sarà un pò anche il simbolo, proprio come l'infermiera stremata che si addormentò sulla scrivania. (Leggo)
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