Il dottore Paolo Ascierto: «Allo stadio Maradona mi hanno sputato perché sono juventino»
Paolo Ascierto, noto medico del Pascale e tifoso Juventino, vittima di un atto vergognoso allo Stadio Maradona di Napoli
Paolo Ascierto, rinomato medico e esperto di immunoterapia tumore, ha vissuto un'esperienza spiacevole durante la partita di calcio Napoli-Juventus allo stadio Maradona. Vittima di uno sputo da parte di un tifoso avversario, Ascierto ha condiviso le sue impressioni su questo brutto episodio e sulla passione calcistica che lo lega alla Juventus.
Cosa è accaduto allo stadio Maradona
Durante la partita, Ascierto è stato oggetto di uno sputo da parte di un tifoso avversario, un gesto volgare e offensivo che ha lasciato il medico e la sua famiglia sconvolti. Pur essendo abituato agli sfottò e alle battute legate alla sua fede calcistica, Ascierto ha considerato questo gesto come oltre il limite, ferendo profondamente la sua sensibilità.
La passione per la Juventus e gli sfottò
Ascierto, juventino da 52 anni, ha raccontato come la sua passione per la Juventus sia nata da un episodio durante una partita del Catanzaro contro la squadra torinese. Nonostante gli sfottò dei suoi amici e dei suoi pazienti, Ascierto ha sempre accettato con ironia e sorriso le battute sulla sua squadra del cuore. Tuttavia, uno sputo è stato per lui un gesto oltre il limite, segno di un disprezzo ingiustificato.
La solidarietà e l'appello al rispetto
Nonostante l'episodio spiacevole, Ascierto ha ricevuto numerosi messaggi di solidarietà sui social media, dimostrando che la stragrande maggioranza dei tifosi comprende il limite tra la passione calcistica e il rispetto per gli altri. L'appello finale del medico è per un abbassamento dei toni e un maggiore rispetto reciproco, per non rovinare la bellezza e la passione del calcio.
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Vincenzo De Luca a giudizio per la Card vaccini Covid: "Spesa superflua"
Il governatore della Campania tra i sei indagati per spese considerate superflue legate alla dimostrazione della vaccinazione.
Vincenzo De Luca, il noto governatore della Campania, si trova al centro di una controversia legale legata alla gestione della pandemia da Covid-19 nella regione. La Corte dei Conti ha deciso di giudicare De Luca e altre cinque persone per l'introduzione della cosiddetta smart card, un dispositivo utilizzato per dimostrare lo stato di vaccinazione contro il Covid-19, che alcuni ritengono superfluo data l'esistenza del green pass nazionale.
La questione della Smart Card Vaccini
L'accusa sostiene che l'introduzione della smart card per dimostrare lo stato di vaccinazione contro il Covid-19 sia stata una spesa superflua, considerando che già esiste il green pass nazionale come strumento ufficiale per attestare lo stesso status. La Guardia di Finanza, sotto il coordinamento dei pm Davide Vitale e Mauro Senatore, ha condotto un'indagine sulla questione, che ha portato all'invito a giudizio degli indagati, inclusi De Luca e altri membri dell'unità di crisi della Regione Campania, notificato lo scorso agosto.
La difesa di De Luca
Non sono mancate le difese da parte del governatore De Luca, il quale ha sempre sostenuto la correttezza delle azioni intraprese durante la gestione dell'emergenza sanitaria in Campania. Tuttavia, l'invito a giudizio da parte della Corte dei Conti pone una seria questione sulla trasparenza e l'efficienza delle spese pubbliche nella lotta contro il Covid-19.
La vicenda continua
La vicenda è destinata a continuare mentre la Corte dei Conti procede con il processo e si attende una risoluzione legale sulla questione della smart card vaccini. Nel frattempo, l'accusa e la difesa continueranno a confrontarsi nel dibattito pubblico e nell'aula di tribunale, mentre la popolazione osserva con interesse lo sviluppo di questa delicata controversia.