Napoli, San Gennaro ripete il prodigio della liquefazione del sangue
Il terzo e ultimo prodigio del Santo Patrono di Napoli, San Gennaro, si è verificato oggi con il miracolo laico tanto atteso: il suo sangue si è sciolto poco prima delle 11 del mattino. Questo evento è particolarmente significativo per la città, e il riferimento storico risale al 1631, quando i napoletani si rivolsero a San Gennaro durante un periodo di intensa attività sismica e minacciosa eruzione del Vesuvio.
La storia, tra realtà e leggenda, narra che nel 1631 la lava del Vesuvio stava minacciando di distruggere i comuni circostanti, tra cui Portici, Ercolano e Torre del Greco. Con il timore di perdite umane e distruzione, l'arcivescovo decise di portare in processione le reliquie di San Gennaro, tra cui la testa e il sangue del Santo.
San Gennaro e il miracolo della liquefazione
La processione avanzò fino a raggiungere il luogo dove oggi sorge il Ponte della Maddalena. In modo miracoloso, pochi giorni dopo la processione, la lava si fermò proprio in quel punto, evitando ulteriori danni e tragedie.
Oltre a questo miracolo del 16 dicembre, gli altri due momenti di scioglimento del sangue di San Gennaro si verificano nel sabato che precede la prima domenica di maggio e il 19 dicembre, giorno in cui Napoli celebra la festa del suo Santo Patrono. Questi eventi sono celebrati con grande devozione e rappresentano momenti di significato spirituale per la comunità napoletana.
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