Concetta, uccisa a coltellate dall'ex marito: «Abusi e insulti anche ai figli». L'incubo delle violenze durate 20 anni prima di finire senza vita
Franco Panariello, un operaio metalmeccanico di 55 anni, ha compiuto un atroce omicidio nella notte a Cerreto d'Esi (Ancona). Ha ucciso la moglie, Concetta Marruocco, 53 anni, un'infermiera, con coltellate. Panariello stava vivendo una separazione dalla moglie e sembra aver condiviso messaggi sui social che oggi suonano come sinistri presagi.
L'incidente è avvenuto intorno alle 2 del mattino in via Don Giovanni Bado, lungo il lungomare. L'esatta dinamica dell'incidente è ancora oggetto di indagine, ma non sembrano esserci stati altri veicoli coinvolti.
Nel veicolo erano presenti almeno tre persone, tutte giovani. Il 19enne è rimasto ferito in modo grave, con una ferita al petto, forse causata dall'impatto con il volante. I vigili del fuoco, il servizio di emergenza 118 e la polizia stradale sono intervenuti sul posto.
Nonostante il tentativo di soccorso, la vittima è stata trasportata in condizioni critiche all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove purtroppo è deceduta poche ore dopo. Un altro occupante dell'auto è stato portato all'ospedale, ma le sue condizioni sono risultate meno gravi.
Concetta Marruocco - Storia di Abusi e Violenze
La coppia ha vissuto una relazione segnata da oltre 20 anni di abusi e violenze, con episodi di maltrattamenti familiari e accuse che avevano portato l'uomo a essere processato. I maltrattamenti includevano anche offese legate all'identità sessuale di uno dei loro figli.
L'uomo era stato soggetto a divieto di avvicinamento e doveva indossare un braccialetto elettronico. La Procura di Ancona aveva richiesto un processo immediato. Nel corso dell'udienza, la donna ha rivelato i dettagli dei 20 anni di abusi: botte, insulti, mobili distrutti durante i momenti di rabbia, e anche violenza sessuale quando l'uomo era ubriaco. Tuttavia, l'uomo aveva negato tutte le accuse.
Messaggi sui Social
Panariello aveva condiviso messaggi sui social che ora suonano come premonitori. In un post di settembre, aveva scritto: "Una cosa che ho sempre odiato è quella di essere usato/usata...prendono il tuo buonismo come scusa per approfittarsene. Ma arriva il momento in cui ti stanchi. Ti stanchi di esserci per chi per te non c'è mai...Ti stanchi di sopportare tutto per quieto vivere." Queste frasi assumono ora un significato inquietante.
Nel suo post più recente, aveva scritto: "La sincerità richiede coraggio. E i coraggiosi sono una razza quasi estinta." Un altro suo post sembra un ammonimento: "A volte il nostro peggior difetto è essere brave persone."
Questo atroce omicidio è il tragico epilogo di una storia familiare segnata da anni di maltrattamenti e abusi, noti nella comunità locale e seguiti dai servizi sociali e sanitari. La vittima aveva cercato aiuto e denunciato il marito-padrone l'anno precedente, ma purtroppo non è stata sufficiente a impedire questa terribile tragedia.