Alluvione a Valencia, oltre 72 morti: «Pioggia di un anno in otto ore»
Possibili rischi simili in Italia? L'esperto spiega le zone a rischio
Il disastro naturale che ha colpito la Spagna negli ultimi giorni ha scosso l’Europa: oltre 72 persone hanno perso la vita in seguito alle inondazioni devastanti che hanno travolto Valencia e altre aree, in particolare a Sud e a Est del Paese.
La causa principale di queste piogge torrenziali è stata una "Dana" (Depresion Aislada en Niveles Altos), un fenomeno meteorologico che si verifica quando una massa di aria fredda rimane bloccata sopra la stessa zona, scaricando piogge intense in poco tempo. Questa volta, Valencia ha visto cadere circa 490 millimetri d’acqua in otto ore, quasi l’equivalente della pioggia di un anno.
Cosa è successo a Valencia e cos’è il fenomeno Dana?
La "Dana", o depressione chiusa, è una particolare situazione meteorologica che in Spagna provoca spesso alluvioni improvvise e violente. Si verifica quando una bassa pressione di aria fredda viene "isolata" dal flusso atmosferico, rimanendo stabile e localizzata su un’area specifica. Il risultato è una serie di piogge estreme e continue. Questo evento non è nuovo in Spagna, ma l’intensità e la frequenza sono ora preoccupanti, tanto che le alluvioni a Valencia vengono paragonate a quelle catastrofiche del 1957 e del 1996. Antonello Pasini, fisico del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche, spiega che «con il riscaldamento globale, sebbene non si possa affermare con certezza un aumento di frequenza degli eventi estremi, è certo che la loro intensità è cresciuta».
Rischi simili in Italia: quali sono le zone più vulnerabili?
Le alluvioni che hanno colpito la Spagna non sono una minaccia esclusiva per il Paese iberico. Fenomeni simili si sono verificati in Italia nelle ultime settimane, interessando in particolare il Nord. Anche qui, il riscaldamento delle acque marine e l'aria umida fungono da carburante per queste depressioni, che poi scaricano grandi quantità di pioggia su aree specifiche. Secondo Gianni Messeri, meteorologo del Consorzio Lamma, «questi fenomeni stazionari sono particolarmente pericolosi perché persistono sulla stessa zona». In Italia, le regioni più vulnerabili a eventi simili includono Liguria, Toscana, Veneto, Friuli e parti della Lombardia.
La crisi politica e le accuse di gestione inadeguata in Spagna
Oltre al disastro naturale, in Spagna è scoppiata una bufera politica per la gestione dell’emergenza. Il presidente della regione di Valencia, Carlos Mazón, è stato criticato per la lenta risposta all’allerta meteo lanciata dall’autorità nazionale (Aemet) già alle 7 del mattino, e per aver mandato avvisi sui cellulari dei residenti solo dopo le 20, a disastro ormai in corso. Le testimonianze dei residenti e dei superstiti evidenziano una situazione critica, con persone intrappolate nelle proprie case o nelle strade allagate, che descrivono l'alluvione come un «tsunami improvviso».
L’importanza della prevenzione e la polemica sulla soppressione dell’Unità di Emergenza Valenciana
Una delle principali critiche rivolte a Mazón riguarda la sua decisione di sciogliere, pochi mesi fa, l’Unità di Emergenza Valenciana, una risorsa chiave per rispondere rapidamente alle catastrofi. In situazioni come queste, il fattore tempo è essenziale per mettere in salvo le persone, e un’unità dedicata avrebbe potuto coordinare i soccorsi con maggiore rapidità. I centralini del 112 sono stati subissati di chiamate e le prime segnalazioni di esondazioni sono arrivate intorno alle 12, ma le comunicazioni ai cittadini sono state lente.
Il cambiamento climatico e l’aumento degli eventi estremi: quali prospettive?
La tragedia di Valencia è un tragico esempio di come i cambiamenti climatici possano aggravare fenomeni già noti, rendendoli più intensi e frequenti. Secondo gli esperti, il riscaldamento globale porta a un riscaldamento delle acque marine che alimenta eventi di piogge estreme, soprattutto nelle stagioni di transizione come autunno e primavera. Messeri spiega che «la differenza tra le temperature marine e quelle atmosferiche contribuisce ad alimentare eventi meteo estremi».
Per evitare che disastri simili si ripetano, è fondamentale che le autorità locali e nazionali si dotino di mezzi di prevenzione e piani di emergenza sempre più aggiornati. In Italia, anche a fronte della recente ondata di alluvioni, è prioritario rafforzare le misure di sicurezza nelle aree a rischio e sensibilizzare i cittadini sui comportamenti da adottare in caso di emergenza.