REDDITO ALIMENTARE. Il Partito democratico è riuscito a far approvare un nuovo emendamento alla legge di Bilancio, chiamato reddito alimentare.

L’emendamento di Furfaro punta quindi a mettere fine agli sprechi e a dare più sicurezza alle persone in difficoltà, dando allo Stato la capacità di intervento per ridurre la povertà alimentare.

Chi saranno i beneficiari 

Per ora non è chiaro quante persone esattamente potranno beneficiare della misura di assistenza. Entro i prossimi 60 giorni, il ministero del Lavoro si è impegnato a produrre un decreto ad hoc per chiarire la platea di beneficiari del cosiddetto reddito alimentare e gli enti del terzo settore che saranno coinvolti. A quel punto, a partire dal 2023, la misura entrerà nella sua fase sperimentale di due anni, che sembra avverrà solamente nelle città metropolitane.

Come funzionerà

L’emendamento si riferisce genericamente a una distribuzione di pacchi di cibi e bevande, recuperate dalla merce invenduta dei grandi magazzini alimentari. A quanto si apprende, persone e enti del terzo settore potranno prenotare i pacchi tramite un’appe poi ritirare gli aiuti in appositi centri di distribuzione, sul modello della famosa applicazione Too Good To Go. Per le persone con problemi di mobilità, anziane o non autosufficienti dovrebbe essere prevista anche la consegna a domicilio. (Wired.it)

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