SGARBI. Durante un colloquio con Morgan per l'inaugurazione della stagione estiva del Maxxi, Vittorio Sgarbi ha protagonizzato un intervento controverso che ha suscitato indignazione. Le sue parole sono sconfinate nella volgarità e nel turpiloquio, includendo espressioni sessiste ed elogi espliciti del membro maschile. La reazione dei dipendenti del museo non si è fatta attendere, protestando contro le affermazioni del critico d'arte.

Nonostante la polemica che lo ha travolto su più fronti, Sgarbi non ha alcuna intenzione di abbandonare il suo ruolo istituzionale. Ha respinto le richieste di dimissioni, affermando che rivendica tutto ciò che ha fatto e detto. Ha respinto l'accusa di alcuni dipendenti del Maxxi di ricattarlo, affermando che non cederà al loro tentativo di intimidazione.

Il sottosegretario alla Cultura

Ha affrontato le polemiche sulle pagine del Corriere della Sera, sostenendo che l'evento incriminato si è svolto dieci giorni prima e si è chiesto il motivo per cui le critiche sono emerse solo ora. Ha suggerito che alcuni signori "radical chic" hanno strumentalizzato l'intera vicenda, approfittando del fatto che il presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, sia di destra.

Le controversie attorno a Sgarbi e il suo intervento al Maxxi

Hanno sollevato una discussione accesa sul rispetto, l'etica e la responsabilità nel contesto istituzionale e culturale. Le polemiche persistono, e l'incidente ha messo in luce la necessità di un dibattito più ampio sulle norme di condotta e il ruolo degli artisti e dei rappresentanti istituzionali.

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