Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico Scientifico, lancia l'allarme e mette tutti in guardia. «Arrivati a questo punto, deve essere chiaro a tutti che anche le nostre più significative abitudini devono cambiare, oppure passeremo rapidamente da un’ondata all’altra». Lo ha dichiarato in un’intervista a Inews24.it.

E ancora prosegue

«O facciamo così o verremo travolti da uno tsunami inarrestabile – prosegue Miozzo – che non si limiterà al coronavirus, ma aumenterà il rischio di morire d’infarto o a causa di un incidente perchè non ci saranno ambulanze, sale operatorie o terapie intensive disponibili». Il coordinatore ha commentato anche le immagini viste negli ultimi giorni a Torino e Roma per lo shopping e a Napoli in seguito alla morte di Maradona: «Quegli assembramenti sono la dimostrazione che qualcosa non va nei sistemi di controllo».

In merito alla riapertura delle piste da sci aggiunge:

«È una delle poche volte che sono d’accordo con Crisanti. Questo lo dico perché non sempre si può ridurre tutto a “bianco o nero”. Sulla chiusura o apertura parziale degli impianti deciderà il CdM, noi abbiamo dato delle indicazioni, sapendo che il fattore di rischio non deriva dallo sci, ma dagli assembramenti negli impianti, negli alberghi, e a causa degli spostamenti della popolazione. Sappiamo anche però che esiste un’economia che vive di questo turismo e il Governo dovrà fare i conti anche con questo».

Sulle festività avverte:

«Un Natale sobrio e tranquillo senza quella coreografia a cui siamo tutti abituati. È l’unico modo perché sia davvero un Natale sereno. Io stesso sono abituato a pranzi con 20-30 persone a tavola, quest’anno non si può fare. Come non si potrà andare alla tradizionale Messa di natale, non a mezzanotte … sono sicuro che il buon Dio ci perdonerà».(Anteprima24) Leggi anche: Nuova ordinanza, De Luca tira dritto: "Aprire tutto a Natale è follia. Noi sempre rigore” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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