sciopero

Un lungo serpentone di manifestanti si è mosso da piazzale del Verano a piazza del Popolo per contestare il controverso Ddl Sicurezza. La legge, voluta dai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, è accusata di voler limitare il diritto di protesta pacifica.

Più di 200 sigle, tra sindacati, associazioni e organizzazioni studentesche, si sono unite sotto un unico obiettivo: opporsi a un disegno di legge che, secondo i manifestanti, rischia di avvicinare l’Italia alle politiche repressive di regimi autoritari.

In testa al corteo, uno striscione simbolico raffigurava la premier Giorgia Meloni mentre baciava un gerarca fascista. Sopra, una scritta che sintetizzava il dissenso: “No Ddl Paura”.

Le Misure Contestate

Tra le principali critiche, i manifestanti puntano il dito contro l’estensione del daspo urbano, che potrebbe consentire al questore di vietare l’accesso a determinati luoghi o l’uso dei mezzi pubblici a persone denunciate o condannate, anche in assenza di una sentenza definitiva.

Uno dei cartelli presenti al corteo recitava:

“Dittatura senza democrazia, senza libertà, senza sicurezza.”

Un manifesto sul camion guida del corteo riassumeva il messaggio della protesta:

“Se voi fate il fascismo, noi seminiamo resistenza: no Ddl Paura.”

Le Voci e i Protagonisti della Manifestazione

Hanno partecipato al corteo numerose realtà, tra cui Cgil, Anpi, Arci, Cobas, e altre organizzazioni come No Cpr, movimenti per la casa, gruppi ambientalisti e antiproibizionisti, realtà Lgbtqia+ e la filiera della cannabis light.

Anche diversi partiti politici hanno aderito alla protesta, tra cui Avs, Pd, M5s e Rifondazione Comunista.

Gli studenti sono stati tra i protagonisti principali. La facoltà di Lettere de La Sapienza è stata occupata il giorno precedente e molti studenti si sono uniti alla manifestazione, intonando cori come:

“Siamo tutti antifascisti, siamo tutte antifasciste.”

Fumogeni e Tensioni Lungo il Percorso

Nonostante l’atmosfera pacifica del corteo, si sono verificati episodi di tensione. Nella sezione studentesca, alcuni manifestanti hanno acceso fumogeni lungo viale Regina Elena.

Nel passaggio vicino al Policlinico Umberto I, alcuni incappucciati hanno imbrattato i muri dell’ospedale con graffiti, mentre sventolavano bandiere anarchiche.

Una Piazza in Difesa della Democrazia

Il corteo si è concluso a piazza del Popolo con un forte messaggio: difendere il diritto alla protesta pacifica come pilastro fondamentale della democrazia italiana.

Le 10mila persone scese in piazza rappresentano la pluralità di voci che si oppongono a un pacchetto di norme percepito come un attacco alle libertà fondamentali. Un segnale chiaro di resistenza che punta a mantenere viva la capacità di dissentire, senza timori né restrizioni.

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