Lockdown in Campania. L'incubo sarebbe in fact-checking, ovvero in "verifica". Il probabile lockdown dovrebbe avere luogo dal 4 novembre al 7 dicembre. Secondo quanto riportato anche da Il Riformista ci si starebbe organizzando anche per un "ingresso nei supermercati in ordine alfabetico e una volta a settimana”, almeno in base all'audio che corre su whatsapp.

L'audio bomba

In Campania è particolarmente virale un audio di un uomo che fornisce il ‘retroscena’ sull’inizio del lockdown grazie ad un “amico che lavora in Regione dove hanno avuto già il comunicato”. Nell’audio si sente l’autore parlare di chiusura che parte “mercoledì 4 novembre e dura fino al 7 dicembre”, con le attività che riaprirebbero “all’Immacolata”. Ipotesi che per ora non trova conferme praticamente in nessuna indiscrezione di stampa e che, in quanto tale, va presa con le molle. Ma il messaggio non si ferma e sgancia una seconda ‘bomba’, anche questa senza alcuna base solida. Nell’audio, che in Campania circola in maniera ossessiva nelle chat, si fa riferimento ai supermercati che durante il lockdown “chiuderanno alle ore 15” e che “per evitare i furbetti che vanno più volte al giorno, tutti i giorni, si andrà in ordine alfabetico”, potendo recarsi a fare le compere di prima necessità “una sola volta alla settimana”.(IlRiformista)

Lockdown in Campania, è questione di giorni

Lo aveva dichiarato lo stesso primo cittadino napoletano una settimana fa. E a quanto pare quell'affermazione si fa sempre più veritiera. Stando a quanto si apprende e da alcune testate napoletane quali il Mattino e Salerno Today, l'ipotesi lockdown non sarebbe più soltanto un'ipotesi e a darne prova anche le riunioni del governo in merito alla criticità di alcune città e capoluoghi italiani.

Esisterebbe un dossier

Un dossier dell'Iss descrive la situazione della regione e di Napoli, dove la trasmissione del coronavirus è incontrollata. Sul tavolo c'è la chiusura generalizzata di tutte le attività Il suddetto dossier dell'Istituto Superiore di Sanità sulla Campania e su Napoli che a breve sarà messo a disposizione del Comitato Tecnico Scientifico e della Protezione civile e, attraverso la cabina di regia Governo-Regioni, comunicato alle amministrazioni regionale e comunale. Il Mattino scrive oggi che ad annunciarlo nei giorni scorsi è stato lo stesso ministero della Salute con una lettera inviata al sindaco di Napoli Luigi De Magistris e al primo cittadino di Milano Giuseppe Sala.

La specifica

Il quotidiano specifica che lo scenario generale è quello di una trasmissibilità del virus non più controllata con rischi di tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt che a Napoli e provincia sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5 che porterebbero richiedere misure di mitigazione e contenimento più aggressive nei territori interessati con chiari segnali di collasso dei servizi assistenziali ospedalieri e sistemi di tracciamento sempre più in affanno.

E ancora sembrerebbe essere riportato:

"Se ci fosse l’ulteriore crescita dei contagi ciò potrebbe comportare rischi di diffusione per le classi di età più elevate e ad alto rischio. Quanto tutto questo possa tradursi in un lockdown generalizzato (che durerebbe fino a dicembre) nessuno può dirlo. Anche perché nessuna decisione, né tecnica né politica, è stata ancora assunta. Cruciali saranno i prossimi giorni in cui verificare i risultati delle misure restrittive già assunte anche alla luce dell’emergenza che si registra in altre regioni”. (SalernoToday)

Lockdown Campania, quali province rischierebbero la chiusura

Stando a quanto invece il governo sta valutando si parla ancora di chiusure circoscritte e non generali. Non siamo a marzo: chiudere l'Italia intera non si può, per ora, ha detto il premier Giuseppe Conte. È l'extrema ratio. Vero è che i contagi continuano a correre e che il partito del "chiudere tutto" è sempre più ampio, nel Paese come nella maggioranza che regge il governo. Ma in sintesi ciò che si starebbe facendo è: lanciare oggi la notizia, raccogliere le reazioni e tra domenica 1 e lunedì 2 novembre dare seguito all'ennesimo balletto di Dpcm, codici Ateco e ordinanze regionali a cascata.

Il caso Campania

Abbiamo oggi tre zone rosse attive: ad Arzano (Napoli) a Marcianise e Orta di Atella (Caserta). E possiamo dire senza ombra di smentita che sono un mezzo disastro. Nel Casertano a rischio alto ci sono Aversa, la stessa città di Caserta, San Felice a Cancello, Maddaloni. In provincia di Napoli è ancora peggio: da Nord a Sud è un disastro. Critica la situazione a Giugliano, Casoria, Afragola, Acerra e Melito nella direttrice Nord. Poi Pozzuoli nell'area Flegrea. Nella zona Vesuviana (Sud) abbiamo Castellammare di Stabia, Portici, San Giorgio a Cremano, Ercolano, Somma Vesuviana. "Meglio chiudere tutto” sarebbe questa l'ipotesi riportata da Fanpage.it da una fonte all'interno dell'Unità di crisi della Campania (Fanpage) Leggi anche: Altra ordinanza, in Campania non ci si ferma più: nuove misure restrittive, la decisione del sindaco Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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