Porto Torres in lutto: Gavino Puledda e il padre Antonio vittime di un tragico incidente, il cordoglio della comunità
Un tragico schianto sulla Sassari-Ittiri ha portato via Gavino Puledda, giovane portiere dell’Ale Castiglia, e suo padre Antonio
La tragedia è avvenuta lungo la strada Sassari-Ittiri, dove Gavino Puledda, 20 anni, e suo padre Antonio, 47, hanno perso la vita in un incidente stradale. Gavino, portiere dell’Ale Castiglia, una squadra che milita in Terza categoria, era molto apprezzato nel panorama calcistico locale.
L’intera comunità di Porto Torres è sconvolta dalla perdita, e il lutto ha spinto tutte le squadre giovanili della città ad annullare allenamenti e partite previste per il weekend.
Il cordoglio della comunità sportiva
Il Porto Torres Calcio ha deciso di scendere in campo come gesto simbolico, indossando un nastro nero in segno di lutto e osservando un minuto di silenzio prima delle partite. Anche la Reunion Turris 1974, un evento dedicato ai 50 anni della storica società calcistica, è stata rinviata.
“Gavino ci mancherà tantissimo,” ha dichiarato Luigi Colombino, dirigente dell’Ale Castiglia. “L’ho allenato per due anni: era un ragazzo pieno di energia, determinazione e voglia di migliorare. Sapeva divertirsi in campo e trasmetteva entusiasmo a tutti.”
Un giovane promesso del calcio
Gavino, nonostante la giovane età, si era già distinto come portiere talentuoso e dedito al gioco. Gli amici e compagni di squadra ricordano con affetto la sua passione e la sua determinazione, qualità che lo avevano reso un punto di riferimento per l’Ale Castiglia.
Il ricordo di Gavino è vivo nei cuori di chi ha condiviso con lui il rettangolo verde, un luogo dove ha saputo esprimere il suo amore per il calcio.
I prossimi tributi
La comunità di Porto Torres si stringe attorno alla famiglia Puledda per offrire conforto in questo momento difficile. In segno di rispetto e memoria, sono previste iniziative commemorative nei prossimi giorni, con il coinvolgimento delle realtà sportive locali.
La scomparsa di Gavino e Antonio ha lasciato un vuoto incolmabile, ma anche un’eredità fatta di dedizione, amore per il calcio e legami profondi con la comunità.