culla termica chiesa bari

Emergono nuovi dettagli sulla morte del neonato trovato senza vita nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco di Bari. Gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi, tra cui quella di un malfunzionamento del sistema di riscaldamento che potrebbe aver causato la morte del piccolo per ipotermia.

Il possibile guasto al sistema di riscaldamento

Secondo le prime ricostruzioni, l’interruzione di corrente elettrica che ha colpito la zona circa dieci giorni fa potrebbe aver compromesso il funzionamento dell'impianto di riscaldamento della culla termica. Pare che il sistema non si sia riattivato automaticamente dopo il blackout, lasciando il neonato esposto a temperature non idonee alla sua sopravvivenza.

Il mancato funzionamento dell’allarme

Oltre al guasto al riscaldamento, si indaga anche sul sistema di allarme collegato alla culla. Questo dispositivo, infatti, avrebbe dovuto avvisare automaticamente il parroco, don Antonio Ruccia, in caso di emergenza. Tuttavia, secondo la dichiarazione del sacerdote, nessun segnale di allarme è arrivato sul suo cellulare, lasciando il neonato senza soccorsi tempestivi.

Sequestrata la culla termica

La culla termica è stata sequestrata dalle autorità giudiziarie per consentire ulteriori analisi tecniche approfondite. Gli esperti dovranno verificare se il sistema abbia subito guasti tecnici e se questi possano essere stati la causa diretta della tragedia.

L’autopsia per fare chiarezza

La Procura di Bari ha disposto l’autopsia sul corpo del neonato, che sarà eseguita dal medico legale Biagio Solarino. L’esame avrà l'obiettivo di chiarire le cause precise del decesso e stabilire se l’ipotermia sia stata determinante. Sarà inoltre determinata l’età esatta del neonato, un dettaglio fondamentale per comprendere meglio le dinamiche della tragedia.

Alla ricerca dell'identità dei genitori

Un altro importante sviluppo nell’indagine riguarda l’archiviazione del Dna del neonato. Questo passaggio potrebbe rivelarsi cruciale per risalire all'identità dei genitori, al momento ancora sconosciuti. Gli investigatori sperano che questo elemento possa aiutare a ricostruire le circostanze che hanno portato all’abbandono del piccolo nella culla termica.

La comunità sotto shock

La comunità di Poggiofranco è profondamente scossa dalla tragedia. La culla termica, simbolo di una seconda possibilità per i neonati abbandonati, è diventata teatro di una vicenda dolorosa che ha lasciato tutti senza parole. Don Antonio Ruccia ha espresso il proprio dolore e ha ribadito l'importanza di garantire il corretto funzionamento di dispositivi di questo tipo per evitare simili tragedie in futuro.

Le prossime fasi delle indagini

Gli inquirenti continueranno a lavorare per fare piena luce sulla vicenda, analizzando ogni dettaglio tecnico e procedurale. La speranza è che le indagini possano fornire risposte chiare e prevenire che tragedie simili si ripetano.

La morte del neonato nella culla termica di San Giovanni Battista rappresenta una ferita profonda per l'intera comunità di Bari. Mentre le autorità lavorano per far luce sulle cause del decesso, resta il dolore per una vita spezzata troppo presto. La speranza è che questa tragedia possa servire come monito per garantire che sistemi così cruciali siano sempre perfettamente funzionanti e sotto costante controllo.

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