Un tragico incidente stradale ha portato alla morte di Serena Greco, 38 anni, travolta da una moto lanciata a quasi 90 km/h sulla Nomentana nell'ottobre del 2020. Il motociclista responsabile condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione dopo il rito abbreviato. La madre di due bambini viaggiava sul suo scooter quando è stata colpita dall'impatto mortale.

Il processo ha visto il pm chiedere una pena di due anni e mezzo per l'imputato, ma il giudice ha stabilito una pena più severa considerando la gravità dell'accaduto. In precedenza, il giudice dell'udienza preliminare aveva respinto la richiesta di patteggiamento a due anni per il motociclista, ritenendola inadeguata per il crimine commesso.

Nel procedimento, è coinvolto anche un altro uomo, alla guida di un'auto coinvolta nell'incidente, il quale sarà giudicato separatamente tramite rito ordinario. Alessandro D'Agostino, il vedovo di Serena Greco e maestro della nazionale di scherma, è parte civile nel processo, rappresentato dagli avvocati Alessandro De Federicis e Giancinto Lupia.

Gli avvocati di parte civile, commentando la sentenza, sottolineano l'importanza della giustizia per un fatto così grave e sperano che la sentenza possa fungere da monito per una maggiore responsabilità nella guida.

Il marito di Serena Greco: "Mai più morti del genere"

Alessandro, il marito della vittima, da tempo è impegnato in una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale per evitare altre tragedie simili.

La condanna dell'imputato rappresenta un passo verso la giustizia per Serena Greco e la sua famiglia, ma la ferita rimarrà aperta per sempre. Questo tragico evento serve come un importante richiamo sull'importanza di una guida responsabile e attenta, per proteggere la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

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