Un terribile scontro che porta via con se un'altra vita. Si tratta di Luca Margiotta Casaluci, proprietario della ditta Softex srl con sede nel Comune salentino.

Chi era Luca Margiotta Casaluci

La vittima è un 54enne di Galatone. Secondo quanto si apprende l'incidente sarebbe avvenuto mentre viaggiava una donna, la ragioniera dell'azienda salentina, rimasta fortunatamente illesa ma in stato di choc. 

Nell'impatto è rimasta ferita anche la conducente dell'altra auto, una donna di Erchie, in provincia di Brindisi, che viaggiava sulla Opel Corsa. La donna è stata trasferita in codice rosso al pronto soccorso del “Vito Fazzi" di Lecce a causa delle ferite riportate.

L'incidente

Il Suv pare abbia tamponato la Opel Corsa, che si è ribaltata, e poi è andato a finire fuori strada nei campi. Sul luogo dell'incidente anche i vigili del fuoco. 

Da Luca al piccolo Giovanni

SANT'ANTONIO ABATE. Non si può accettare, non è possibile nemmeno minimamente pensare che all'improvviso un bimbo di soli 8 anni muore mentre è a scuola, in palestra insieme ai suoi compagni.

Immagino una mamma, un papà che come ogni girono lasciano il proprio figlioletto a scuola e poi poco prima dell'uscita, se lo ritrovano senza vita.

E' la tragica storia di Giovanni, il piccolo bimbo di soli 8 anni che lo scorso lunedì, ha avvertito un malore improvviso ed è morto senza una ragione, senza un vero motivo.

Lui che regolarmente svolgeva attività sportiva, lui che aveva tutta una vita davanti e che soprattutto aveva il diritto assoluto e inalienabile di respirarla quella vita a pieni polmoni.

Tante le supposizioni, anche quella di una malformazione congenita mai riscontrata. E ancora il dubbio che permane su quel defibrillatore mal funzionante.

Sant'Antonio Abate - Le indagini: cinque indagati

Secondo quanto perviene e come riportato da Il Mattino, sarebbero almeno cinque le persone indagate per la morte di Giovanni, il piccolo che lunedì scorso ha perso la vita dopo un malore a scuola.

La Procura di Torre Annunziata, ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di cinque persone. Un atto per lo più dovuto, di prassi, per far procedere l'inchiesta che, innanzitutto dovrebbe svelare le cause reali della morte di Giovanni, per poi eventualmente trasformare tutte le ipotesi in reato di omicidio colposo.

Nel mirino degli investigatori, come riportato poc'anzi, anche il mancato utilizzo e il malfunzionamento del defibrillatore presente nella scuola Antonio De Curtis, dove Giovanni frequentava la terza elementare. 

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