Chi era Simone Napoli, il 19enne morto in un incidente davanti alla fidanzata e al fratello
Il giovane palermitano era figlio di un noto chef: irebbe intrapreso a breve la stessa carriera del padre

Un drammatico incidente stradale in Trentino ha causato la morte di Simone Napoli, un giovane palermitano di soli 19 anni, che avrebbe dovuto intraprendere una brillante carriera come chef, proprio come il padre. Simone è stato coinvolto in un grave scontro con un furgone GLS in Val d’Ega, vicino a Bolzano. Si trovava a bordo dell’auto insieme al fratello maggiore, Tommaso, e alla fidanzata di quest’ultimo. Mentre il giovane chef palermitano ha perso la vita sul colpo, gli altri due ragazzi sono rimasti feriti ma non in pericolo di vita.
Simone Napoli, che stava lavorando in Trentino, era molto legato al mondo della cucina, con la speranza di seguire le orme del padre, il noto chef Ferdinando Napoli, che lavora nei rinomati ristoranti "I Giardini del Massimo" e ultimamente anche all’Ars. La sua morte prematura ha sconvolto non solo la sua famiglia, ma anche tutti coloro che lo conoscevano e lo avevano visto crescere con una passione straordinaria per la gastronomia.
La carriera spezzata di un giovane chef
Simone Napoli aveva appena iniziato a fare i primi passi nel suo percorso professionale. Era stato accolto in cucina dallo chef Gianvito Gaglio, un altro nome noto della ristorazione palermitana, che lo aveva avuto come stagista per tre mesi nella sua cucina ai piedi del Teatro Massimo. “Era un ragazzo d’oro, volenteroso, che stava seguendo le orme del padre con grande amore. Aveva una dedizione per questo lavoro che l’avrebbe portato lontano”, ha dichiarato lo chef Gaglio, ricordando Simone come un giovane pieno di passione e desideroso di crescere nel mondo della ristorazione. “Era un piacere lavorare con lui. La sua curiosità e la voglia di imparare lo avrebbero sicuramente portato a realizzare grandi cose”, ha aggiunto Gaglio, visibilmente scosso dalla tragedia.
Simone aveva un grande futuro davanti a sé, ma purtroppo la sua vita è stata stroncata troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore della sua famiglia e degli amici. “Nando Napoli è una delle colonne portanti della nostra squadra, una persona generosa e umana. Gli saremo vicini con tutto il nostro affetto”, hanno dichiarato i colleghi dello chef Ferdinando Napoli.
L’appello del padre sulla sicurezza stradale
Pochi giorni dopo l’incidente, Ferdinando Napoli ha lanciato un appello accorato, chiedendo maggiore attenzione alla sicurezza stradale. “Non si può morire per la velocità delle spedizioni”, ha dichiarato il padre di Simone, riferendosi alla velocità eccessiva con cui alcuni furgoni di consegna circolano sulla strada. “L’importante non è la consegna dei pacchi, ma la vita delle persone. Ho visto furgoni sfrecciare a velocità elevate mentre ero in Trentino. Farò in modo che la vita di mio figlio non sia vana”, ha aggiunto Nando Napoli, con un tono di dolore e determinazione.
Il padre ha anche parlato della difficoltà per i giovani siciliani di trovare lavoro nella propria terra. “I nostri figli sono costretti ad emigrare per trovare un futuro, anche se la Sicilia ha molte potenzialità. È ingiusto”, ha dichiarato, ringraziando anche il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, per la vicinanza dimostrata in questi momenti di dolore. In un commovente messaggio sui social, il padre ha scritto: “Ora il mio meraviglioso angelo ci protegge dal cielo, buon viaggio amore mio”.
Un futuro spezzato troppo presto
Simone Napoli è stato un giovane che ha dedicato la sua vita alla passione per la cucina, cercando di seguire le orme del padre, uno chef affermato, e di crescere nel settore con umiltà e dedizione. La sua morte prematura lascia un segno indelebile nella comunità di Palermo e in tutti coloro che lo conoscevano. La tragedia non solo ha segnato la fine di una vita giovane, ma ha anche sollevato importanti riflessioni sulla sicurezza stradale e sull’importanza di tutelare la vita delle persone al di là delle scadenze e degli impegni lavorativi.
La famiglia Napoli, colpita da questo dolore immenso, si trova ora a fare i conti con una tragedia che ha distrutto i sogni e le speranze di un giovane che avrebbe potuto dare molto al mondo della gastronomia.