Trump: l'attentatore mesi fa scrisse di volerlo uccidere e esortò chiunque di "finire il lavoro"
L'attentatore, Ryan Routh, ha lasciato una nota in cui ammette il fallito tentativo di omicidio e offre 150mila dollari per completare il piano
Ryan Routh è stato arrestato il 15 settembre nei pressi del campo da golf di Donald Trump a West Palm Beach, Florida, dopo che il Secret Service ha avvistato la canna del suo fucile. Documenti del tribunale rivelano che Routh aveva lasciato una nota, dichiarando apertamente il suo intento di assassinare l'ex presidente degli Stati Uniti.
Dettagli sull'arresto
L'arresto di Routh è avvenuto dopo che è stato visto brandire un fucile vicino alla proprietà di Trump. Dopo essere stato messo in fuga dagli agenti del Secret Service, Routh è stato fermato dalla polizia poco dopo. La nota incriminante, indirizzata "Al mondo", è stata trovata nell'abitazione di una persona che ha contattato le autorità federali dopo l'arresto.
Le dichiarazioni di Routh
Secondo il Washington Post, la nota lasciata da Routh conteneva l'ammissione del tentato omicidio: "Questo era un tentativo di assassinio", ha scritto. Il documento, insieme a prove raccolte dalle celle telefoniche del sospetto, mostra che Routh aveva visitato più volte la residenza di Trump e il campo da golf tra il 18 agosto e il 15 settembre, monitorando gli spostamenti dell'ex presidente.
Offerta di denaro per completare il piano
Oltre alla dichiarazione del fallito tentativo di assassinio, Routh ha offerto 150mila dollari a chiunque fosse in grado di portare a termine l'omicidio. Il documento, ottenuto dal sito web "Politico", esprime chiaramente il desiderio di eliminare Trump, con aspre critiche alle sue politiche, in particolare riguardo l'Iran. "Ho fatto del mio meglio e ci ho messo tutto il mio coraggio. Sta ora a voi finire il lavoro", si legge nella nota.
L'FBI sta continuando le indagini sull'attentato fallito, cercando di comprendere l'estensione del piano di Routh e se altre persone siano coinvolte. Questo caso ha sollevato nuovamente il dibattito sulla sicurezza degli ex presidenti e i rischi che affrontano durante le campagne elettorali.