Napoli, ragazza di 22 anni pestata a sangue e sequestrata per due giorni dall'ex
Dopo l'ha riportata dai nonni imponendole di dire loro che era stata picchiata da alcune ragazze
Un Natale a Napoli, trasformato in un incubo per una ragazza di soli 22 anni, attirata con l'inganno dal suo ex fidanzato. L'uomo, con la scusa di un incontro chiarificatore, ha portato la giovane in un albergo, dove l'ha picchiata selvaggiamente e l'ha sequestrata per due giorni. La brutalità del gesto è documentata da video registrati dall'aggressore stesso, immagini agghiaccianti che mostrano la giovane inginocchiata, coperta di sangue, mentre subisce schiaffi, pugni e persino un calcio alla nuca.
L'aguzzino non si è limitato a perpetrare queste violenze: ha fornito documenti falsi per il check-in in hotel e, alla fine, ha riportato la ragazza dai suoi nonni, costringendola a mentire sull'accaduto. Le ha imposto di dire che era stata aggredita da alcune ragazze, ma i familiari, insospettiti, hanno denunciato l'accaduto alle autorità.
L'indignazione per una pena ritenuta inadeguata
Nonostante la gravità dei fatti, l'aggressore è stato condannato agli arresti domiciliari, una decisione che ha suscitato una forte ondata di indignazione. Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha ricevuto il video della brutale aggressione dai familiari della vittima e ha deciso di pubblicarlo sui suoi canali social per sensibilizzare l'opinione pubblica.
«Le immagini sono una testimonianza inconfutabile della ferocia di questo individuo. Mi chiedo come sia possibile che un criminale del genere sia stato condannato solo ai domiciliari», ha dichiarato Borrelli.
Un pericolo costante per la vittima
La preoccupazione maggiore riguarda la sicurezza della giovane vittima, che potrebbe ancora trovarsi in pericolo. L'ex fidanzato ha dimostrato una capacità di pianificazione criminale che non lascia dubbi sulla sua pericolosità. «Questo non è un semplice scatto d'ira, ma un gesto premeditato e calcolato», ha aggiunto Borrelli.
Le immagini del video, che mostrano una violenza disumana, rappresentano ora una prova fondamentale nel processo contro l'aggressore. Tuttavia, resta la paura che, anche sotto sorveglianza domiciliare, l'uomo possa commettere nuovi atti di violenza.
Una richiesta di giustizia e protezione
La famiglia della vittima, visibilmente scossa, ha chiesto giustizia e massima protezione per la ragazza. «Non può essere lasciata sola in un momento così difficile», ha concluso Borrelli, augurandosi che le autorità prendano tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza della giovane.
Questo caso solleva interrogativi sulla gestione dei reati di violenza domestica e sulla necessità di pene più severe per chi commette atti così brutali. È essenziale che la giustizia agisca con fermezza per evitare che episodi simili si ripetano e per proteggere le vittime di violenza in modo concreto.