Da sinistra: Paolo Marangi, Anita Di Coste, Giorgia Narducci e Giovanni Massaro
Da sinistra: Paolo Marangi, Anita Di Coste, Giorgia Narducci e Giovanni Massaro

Quattro giovani vite spezzate in pochi secondi. È quanto accaduto nella notte tra sabato 6 e domenica 7 aprile nel Tarantino, lungo la strada provinciale 110 che collega Lizzano a Faggiano. I ragazzi – Giovanni Massaro (22 anni), Paolo Marangi (19), Giorgia Narducci (16) e Anita Di Coste (16) – stavano rientrando a casa dopo aver festeggiato il compleanno di Paolo in un locale di Taranto. Un momento di gioia si è trasformato in una tragedia senza ritorno.

L’incidente mortale: auto si ribalta e finisce contro un ulivo

Erano circa le due di notte quando l’auto, una Fiat Idea guidata da Giovanni Massaro, è uscita di strada in prossimità di una curva nei pressi della centrale Enel di Lizzano. Il veicolo si è ribaltato più volte per poi schiantarsi violentemente contro un albero di ulivo secolare. L’impatto è stato devastante. Sul tronco restano ancora i segni del disastro.

A nulla sono serviti i soccorsi. I sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso di tutti e quattro i ragazzi, deceduti sul colpo. Due dei giovani sono stati sbalzati fuori dall’auto, gli altri estratti dalle lamiere. A terra, tra i detriti, sono stati ritrovati un orecchino e una sigaretta elettronica: frammenti di vite spezzate.

Chi erano le vittime della tragedia sulla SP110

Giovanni Massaro era un operaio di 22 anni di Torricella e alla guida della vettura. Accanto a lui c’era la fidanzata, Giorgia Narducci, 16 anni, anche lei di Torricella. Dietro, Paolo Marangi – il festeggiato – e Anita Di Coste, entrambi studenti. Anita era di Manduria, fidanzata con Paolo, originario di Sava. Due coppie di adolescenti e giovani innamorati, pieni di sogni e speranze, strappati alla vita in modo brutale.

Gli amici, sotto shock, li ricordano come “ragazzi meravigliosi”, “sempre sorridenti e pieni di vita”. I comuni di Torricella, Sava e Manduria hanno proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali, previsti per lunedì 8 aprile.

La strada della morte: un tratto pericoloso e mal illuminato

Il tratto di strada su cui si è consumata la tragedia è noto per la sua pericolosità. Alterna rettilinei a curve strette e rotatorie, ed è spesso teatro di incidenti, specialmente nelle ore notturne quando la visibilità è ridotta. L’asfalto scuro, la scarsa illuminazione e l’invito a “spingere sull’acceleratore” lo rendono un percorso ad alto rischio.

Molti automobilisti del posto da tempo denunciano le condizioni precarie della SP110, chiedendo interventi di sicurezza e maggiore illuminazione. “Quella strada è una trappola al buio”, ha commentato un residente.

Indagini in corso, ma la dinamica sembra chiara

Le indagini sull’incidente sono affidate ai carabinieri di Manduria e Lizzano, che dovranno consegnare l’informativa alla Procura di Taranto. Al momento non ci sono dubbi sulla dinamica: l’auto ha perso aderenza, si è ribaltata ed è finita contro un albero. La Procura ha già disposto la restituzione delle salme alle famiglie.

Un weekend tragico per la Puglia: otto vittime in 24 ore

Il bilancio delle ultime 24 ore sulle strade pugliesi è drammatico. Oltre ai quattro ragazzi del Tarantino, venerdì sera una donna incinta di sette mesi e sua madre hanno perso la vita tra Bisceglie e Andria in un altro grave incidente. Otto vittime in un solo fine settimana. Una scia di sangue che riaccende con forza il dibattito sulla sicurezza stradale.

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