Il Reddito di cittadinanza potrebbe cambiare regole.
Il governo Draghi sta valutando l’ipotesi di modificare tutto l'attuale sistema.
L’intenzione sarebbe quella di ridurre la durata del sussidio e di inserire un sistema premiale per chi è in condizione di lavorare.
Non è escluso che si possa rivedere il rinnovo ai cosiddetti occupabili dopo i primi diciotto mesi di Reddito di cittadinanza.
Prime novità riguardo al Reddito di Cittadinanza. Il governo Draghi potrebbe ampliare la platea dei beneficiari
Uno dei problemi del sussidio è che non è riuscito a raggiungere tutti coloro che ne avrebbero effettivamente bisogno.
Anche il Ministro del Lavoro,
Andrea Orlando, ne è cosciente e nel progetto di riforma del Reddito di Cittadinanza si dovrebbe lavorare a questo.
Se torniamo indietro al gennaio del 2019, quando con il Decreto 4/2019 fu introdotta
Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza.
Quota 100 si avvia verso la scadenza naturale (come richiesto dall’Unione Europea), mentre il Reddito di Cittadinanza dovrebbe essere ampliato e potenziato.
È l’
Unione Europea a chiedercelo: un’indicazione che il Governo Draghi non potrà non tenere in considerazione.
Le richieste dell'Unione Europea
Lo scorso maggio l’Unione Europea ha inviato all’Italia una serie di raccomandazioni rispetto alle politiche da attuare.
Quelle che fino a qualche mese fa erano delle semplici raccomandazioni, però, in questi giorni hanno acquisito una maggiore importanza: nel regolamento di istituzione del
Recovery Fund pubblicato in Gazzetta Ufficiale, infatti, si legge che quelle raccomandazioni rappresentano il parametro principale di cui la Commissione UE terrà conto nel valutare i vari piani di Recovery nazionali.
Il
Piano di Rilancio che sarà sottoposto al parere dell’UE, riscritto dal Governo Draghi, dovrà quindi tener conto di quelle raccomandazioni.
Se da una parte in queste viene chiesto all’Italia di dare “piena attuazione della Legge Fornero”, chiedendo quindi di
rinunciare a Quota 100 come previsto dalla scadenza naturale del provvedimento, per quanto riguarda il
Reddito di Cittadinanza il giudizio è positivo.
Anzi, si raccomanda all’Italia di rivedere i requisiti in modo da “migliorarne la diffusione tra gruppi vulnerabili”.
Arrivare a più persone. Rivedere i requisiti del Reddito di cittadinanza
Nel dettaglio, vista la pandemia e la crisi economica che ne è conseguita, si raccomanda all’Italia di “fornire redditi sostitutivi”, oltre ad un “accesso al sistema di protezione sociale”, che siano adeguati alla situazione di difficoltà attuale.
Già prima dello scoppio della pandemia c’è stato un miglioramento “del rischio di povertà o esclusione sociale” grazie al Reddito di Cittadinanza, ma non sufficiente.
Questo rischio, come pure “la povertà lavorativa e le disparità di reddito”, è ancora elevato.
Ed è per questo che bisogna intervenire sulle misure per il sostegno al reddito.
“Sarà fondamentale – si legge nelle raccomandazioni dell’UE – “la prestazione di servizi per l’inclusione sociale e nel mercato del lavoro”.
E rispetto al Reddito di Cittadinanza, la Commissione UE ha confermato che può – ma solo se sarà ritagliata nel modo corretto – attenuare gli effetti della crisi economica.
Per farlo, però, sarà necessario “migliorarne la diffusione tra i gruppi vulnerabili”, i quali sono comunque coinvolti nel progetto del reddito di emergenza.
Bisogna quindi
rivedere i requisiti per l’accesso al
Reddito di Cittadinanza in vista di un progetto di riforma più ampio che potrebbe riguardare anche la politica attiva.
Di ciò si discuterà nel Piano di Rilancio sul quale il Governo Draghi lavorerà nei prossimi giorni.
Tale piano dovrà essere presentato alla Commissione UE entro Aprile 2021. (Money.it)
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