Stando alle prime voci sul Dl Covid, arrivano grandi novità anche per medici infermieri e operatori sanitari. Per i medici no Vax arriva lo stop, non potranno più essere a contatto con i pazienti. Ma questa è solo una bozza, sul Dl Covid si attendono aggiornamenti.
Il Dl Covid - stop per i NoVax
Se il medico, infermiere o operatore sanitario non risponde alla convocazione dell’Asl e quindi non si vaccina scatta la sospensione dalle prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali.
Il datore di lavoro può dunque adibire il lavoratore, laddove possibile, a mansioni, anche inferiori, con il trattamento corrispondente alle mansioni esercitate, e che, comunque, non implicano rischi di diffusione del contagio.
Dl Covid - Niente retribuzione per i NoVAx
Quando l’assegnazione a diverse mansioni non è possibile, per il periodo di sospensione non è dovuta la retribuzione, altro compenso o emolumento, comunque denominato. Questo è, almneo al momento, quanto prevede una versione ancora provvisoria del testo del decreto Covid all’esame del Cdm di oggi pomeriggi. Per il DL Covid, si aspettano aggiornamenti.(LaPresse)
Aumentano i poveri a Causa del Covid
"I nuovi poveri sono la metà delle persone che si rivolgono alle nostre strutture, rispetto al 31% della pre-pandemia." Queste le dichiarazioni dell'ufficio studi della Caritas. Il Covid mette in ginocchio gli italiani e si moltiplicano le richieste di aiuto.
La pandemia, nuovi poveri
La pandemia da coronavirus sta creando sempre più nuovi poveri.
"Al momento i nuovi poveri sono la metà delle persone che si rivolgono alle nostre strutture, stiamo parlando del 48%, rispetto al 31% della pre-pandemia. Aumentano gli italiani, le donne con figli minori e le fasce giovanili, toccate dal precariato e dai contratti a tempo determinato". Lo dice Federica De Lauso dell’ufficio studi Caritas italiano
De Lauso fa un ritratto dei nuovi poveri, poveri che si creano per effetto della pandemia che si rivolgono in tutta Italia alle strutture della Caritas.
Nuovi poveri - anche persone in cassa integrazione
De Lauso racconta: "Ci hanno chiesto aiuto anche molte persone in cassa integrazione, laddove ci sono situazioni già a basso e mono reddito l’80% dello stipendio può essere un problema, e tanti lavoratori autonomi. Tutte persone che si sono aggiunte a quelli che già conoscevamo, come casalinghe e pensionati".
"Siamo allineati con i dati Istat. Questi parlano di 5,6 milioni di poveri assoluti a fronte dei 4,6 del 2019".
Aggiunge: "Sono principalmente i giovani e le donne che ci chiedono aiuto. Donne che molte volte si fanno portavoce dell’intero nucleo familiare.
Sul fronte della Dad, ad esempio, in pieno lockdown abbiamo aiutato circa 2.500 famiglie per tablet e connessioni.
Dietro la donna ci sono tante problematiche, in primis il lavoro ma anche la fatica psico-relazionale legata alla gestione della famiglia e a volte i maltrattamenti".
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