Maradona, il figlio Diego Junior: "Tutti i club in cui giocò dovrebbero ritirare la maglia numero 10"
Tutti i club nei quali milito' Diego Armando Maradona dovrebbero ritirare la maglietta col numero 10: se lo augura il figlio napoletano del Pibe de Oro, Diego Armando Jr., in una intervista al quotidiano sportivo spagnolo Marca. La "camiseta 10" dovrebbe essere ritirata "in tutte le squadre in cui giocò, compreso il Barcellona. Non nutro alcun dubbio. Ma tutto questo e' secondario, sono concentrato solo a superare questo dolore cosi' difficile. Spero che passi velocemente, o forse no... Nemmeno io so quel che voglio". Sono le parole di Diego Armando Jr., nato nel 1986 dalla relazione di Maradona con Cristiana Sinagra e riconosciuto come figlio soltanto nel febbraio 2007. Per Diego Armando Jr. non poter andare a Buenos Aires per dire addio al padre "e' stata la cosa peggiore. La morte di un padre, non poter stare con lui, non potere salutarlo ne' stare con la famiglia. Non e' stato facile a 15 mila chilometri di distanza". "Purtroppo ero ricoverato in ospedale", ha spiegato a Marca. Era al Cotugno di Napoli, essendo risultato positivo al Covid-19 il 5 novembre: li' apprese la notizia, quando "cominciarono ad arrivare messaggi e subito mi misi a chiamare a Buenos Aires finche' non riuscii a entrarci in contatto e mi raccontarono cos'era successo". Anche lui aveva constatato la tristezza vissuta dal padre negli ultimi tempi: "Si', ma mai avrei pensato al peggio. Tutti sappiamo come stava, ma cercavamo sempre di risollevarlo. Io avevo paura, ma per la naturale paura della morte, che e' qualcosa di brutto". Per ogni figlio e' difficile elaborare il lutto: "E' qualcosa che non accetto, che non posso accettare. Lui aveva ancora molti anni per godere della sua famiglia. E' qualcosa che non so se riusciro' mai ad accettare un giorno. Perderlo cosi' giovane... Questa e' la vita", spiega Diego Armando Jr. "Ci sara' un prima e un dopo. Mai nulla sara' come prima", prosegue il figlio di Maradona. "Non poter alzare il telefono e parlare con mio padre mi addolora molto. Purtroppo, il mio papa' ormai se n'e' andato". Diego Armando Jr. non ha voluto mettere altro fuoco sulla discussa questione dell'entourage del padre e su quanto abbia influito sui suoi comportamenti degli ultimi tempi: "Ho sempre parlato con mio padre quando ho voluto. Certo che quando non voleva parlare con nessuno, non parlava con nessuno, neanche con me. In questo frangente non ho voglia di imbarcarmi in critiche, polemiche su chi e' buono e chi e' cattivo... Sto da un'altra parte. La mia testa deve elaborare cose piu' importanti. La mia priorita' e' sanare questa ferita e curarmi la polmonite. E' un mese e mezzo che non esco di casa. Adesso non voglio polemiche ne' casini ne' litigi". "Sono nelle mani dei medici", aggiunge. "Non appena potro', voglio prendere un aereo per l'Argentina per potermi congedare da lui, dargli un abbraccio, anche se non sara' nel modo che desideravo sempre. Che sia domani, fra una settimana o due, ormai non cambia molto, perche' mio padre disgraziatamente non c'e' piu'". Leggi anche In Campania più guariti e meno positivi, 43 le nuove vittime. Il bollettino di oggi Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo