Piede sull'acceleratore per la campagna vaccinale in Italia. Ai giovani saranno fornite molto prima del previsto le dosi per un incremento delle consegne ma anche a causa della diffidenza da parte delle categorie più anziane.
Vaccini, da lunedì in tutte le regioni prenotazioni per gli over 50
Così da lunedì 10 maggio — ha annunciato ieri il commissario Francesco Figliuolo — saranno aperte in tutte le regioni le prenotazioni per gli «over 50», seguendo Lazio, Lombardia e Veneto che avevano già cominciato a farlo.
È un effetto positivo di uno stock di vaccini ormai diffuso. Ma segnala una quota di No Vax tra le categorie più a rischio leggermente al di sopra delle attese.
D’altronde non c’è l’obbligatorietà, ma sugli «over 80» possiamo ormai dire che tutti i prenotati sulle varie piattaforme regionali sono stati vaccinati. Resiste una quota di diffidenti e di difficili da raggiungere (e convincere) soprattutto in Sicilia, Campania, Calabria e Sardegna. Ma anche nelle regioni più virtuose, come Lazio e Lombardia, c’è un 10% che non aderisce alla campagna secondo la banca dati dell’Istat.
Sulla fascia 70-79 anni siamo nei giorni dello sprint. Lombardia e Veneto hanno coperto i tre quarti della popolazione almeno con una dose; in alcune regioni meridionali siamo a poco più della metà anche per effetto di un importante sottoutilizzo di AstraZeneca che in Sicilia tocca la metà delle dosi consegnate dalla struttura commissariale.
Per questo il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, propone la redistribuzione delle fiale da chi non riesce a usarle al meglio alle Regioni che denotano maggiore capacità somministrativa.
Per ora però non è un’ipotesi allo studio, anche perché le consegne di vaccini sono annunciate in grande crescita. Sono attese anche sette milioni di fiale della tedesca Curevac nel caso in cui l’Ema (l’Agenzia europea per i medicinali), entro fine maggio, dovesse dare il via libera.
Vaccini, riprogrammato il richiamo di Pfizer e Moderna
Suscita invece qualche polemica il parere del Comitato tecnico-scientifico contenuto in una circolare del ministero della Salute che ha riprogrammato a 42 giorni il richiamo dei vaccini ad Rna messaggero come Pfizer e Moderna.
Per l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, lo slittamento produrrà «riflessi negativi sulla campagna». Perché chi avrà avuto la prima dose a giugno «si troverà a dover fare i conti con la seconda somministrazione» nel periodo delle ferie.
D’Amato rileva che nel Lazio i 30enni saranno vaccinati entro luglio e tutti entro fine agosto. La strategia degli scienziati è che però occorre mettere in sicurezza la più ampia platea possibile di italiani almeno con una dose. D’altronde la pressione sul sistema ospedaliero è ancora alta e incide sulle riaperture e sulla ripresa economica. Fonte: Corriere della Sera
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