USA. Una Commissione speciale indagherà sull'assalto al Congresso Usa, una Commissione speciale indagherà sull'assalto al Congresso approvata alla Camera con voto contrario dei repubblicani.
La Camera bassa del Congresso degli Stati Uniti
Ha approvato ieri la creazione di una commissione speciale sull'assalto a Capitol Hill guidato dai sostenitori di Donald Trump il 6 gennaio scorso, dopo che i repubblicani hanno bloccato un'indagine indipendente sull'incidente.
"E' ovvio che il 6 gennaio non è stato semplicemente un attacco a un edificio", il Campidoglio dove ha sede il Congresso a Washington, "ma un attacco alla nostra democrazia", ha scritto la presidente democratica della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi. La creazione della commissione speciale approvata con 222 voti favorevoli - i 220 democratici della Camera e due repubblicani - contro 190 contrari, tutti repubblicani.
La commissione
Sarà incaricata di "indagare e denunciare i fatti, le circostanze e le cause legate all'attentato terroristico interno del 6 gennaio 2021", si legge nel testo approvato.
A fine maggio i vertici repubblicani si erano opposti alla creazione di una commissione indipendente, con cinque esperti esterni scelti dai democratici e altri cinque scelti dai repubblicani, sul modello esatto di quella creata dopo l'11 settembre.
I repubblicani avevano ritenuto sufficienti le indagini parlamentari già in corso e l'operato delle forze dell'ordine.
USA, temperature oltre 40° e emergenza clima: le parole di Biden
Negli USA è emergenza clima. Le temperature elevate di questi giorni stanno mettendo a dura prova cittadini ed infrastrutture nelle metropoli e nelle aree rurali sia nella costa atlantica che nella costa pacifica.
La colonnina di Mercurio ha segnato picchi record in quel di New York, dove nelle precedenti ore si sono toccati i 40°. Ancora più problematica è la situazione ad Ovest, in cui nelle zone a confine con il Canada si è giunti al record di 50°.
Emergenza caldo negli USA, le parole di Biden
Incandescente nel vero senso della parola è lo scenario di Portland. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza locale a seguito di episodi che hanno messo a serio rischio le infrastrutture cittadine. Il caldo, ad esempio, ha portato allo stop della metropolitana leggera, a seguito di una fusione dei cavi elettrici.
A Seattle, altra città della costa pacifica, sono state adottate misure da lockdown. La metropoli ha predisposto la chiusura o il tempo ridotto di bar, ristoranti e centri commerciali per evitare sovraccarichi nell’uso di aria condizionata e per tutelare la popolazione più anziana.
L’emergenza climatica giunge ad un livello mai visto prima negli USA. Sulla questione è intervenuto anche il presidente Biden, in piena rottura con la precedente amministrazione Trump.
L’inquilino della Casa Bianca, in una dichiarazione dai toni polemici, ha affermato: “Chi avrebbe mai pensato che saremmo arrivati ad avere oltre 46° a Portland, Oregon? Ma non preoccupatevi: il riscaldamento globale non esiste: è solo frutto della nostra immaginazione”. Il riferimento di Biden è ovviamente alla politica negazionista sui cambiamenti climatici di Trump, politica che aveva portato gli USA ad abbandonare anche gli Accordi di Parigi.
I picchi di caldo anche in Canada
Se negli USA il caldo rappresenta un’emergenza, ancora più grave è la situazione in Canada. Il caldo torrido ha portato le temperature al di sopra dei 50°.
Nell’area di Vancouver si segnalano anche tanti decessi dovuti proprio alle opprimenti condizioni meteorologiche. Solo nel pomeriggio di ieri, sono stati accertate 65 vittime.
Leggi anche
Clima, collaborazione Usa-Cina: Salvare il pianeta non è una scelta politica
Metti like alla pagina
41esimoparallelo e iscriviti al gruppo
41esimoparallelo
Seguici sul nostro canale Youtube
41esimoparallelo