Alessandro Impagnatiello chiede di vedere il figlio di 6 anni dal carcere, lo psichiatra Crepet: «Sarebbe un grave errore»
Alessandro Impagnatiello, attualmente detenuto nel carcere di San Vittore per l'omicidio di Giulia Tramontano e del loro figlio non ancora nato, ha espresso il desiderio di vedere suo figlio di 6 anni. Tuttavia, secondo il dottor Paolo Crepet, l'uomo che ha commesso il terribile delitto, non dovrebbe avere il diritto di vedere il bambino. Secondo il noto psichiatra, è fondamentale tutelare il bambino e raccontargli tutta la verità riguardo all'accaduto.
Alessandro Impagnatiello - La verità per tutelare il bambino:
Paolo Crepet sostiene che il bambino, che ha già l'età per comprendere le situazioni, debba essere protetto. La tutela del bambino può avvenire solo attraverso la completa verità. Crepet è convinto che sia necessario raccontare al bambino che suo padre ha ucciso sia la madre che il fratellino, poiché è questa la realtà dei fatti.
La richiesta di vedere il figlio come una strategia:
Secondo il dottor Crepet, la richiesta di Alessandro Impagnatiello di incontrare suo figlio potrebbe essere parte di una strategia, magari concordata con i suoi legali. Inoltre, essendo Impagnatiello un manipolatore abile, potrebbe considerare questa richiesta come un modo per conservare una residua immagine di umanità.
La presunta premeditazione e l'indifferenza di Impagnatiello:
Crepet è convinto che l'omicidio sia stato premeditato, basandosi sui comportamenti di Impagnatiello, la sua freddezza, l'assenza di pentimento e il fatto che sia fuggito immediatamente verso un'altra donna. Secondo Crepet, l'unico sentimento che ha spinto Impagnatiello ad agire è stato l'indifferenza e l'insensibilità.
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