Coronavirus, vaccino in Italia a Natale. Una speranza nella lotta che l’umanità sta portando avanti, ormai da un anno, nei confronti del coronavirus. La necessità di pervenire a un vaccino rappresenta l’unica, indispensabile arma, per poter mettere davvero la parola fine alla pandemia. Per ciò che concerne l’Italia, il vaccino potrebbe arrivare prima del Natale.

A dichiararlo è Piero Di Lorenzo

Presidente dell’Irbm di Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all’università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca. Secondo Di Lorenzo è molto plausibile che entro le festività natalizie il vaccino potrà iniziare a essere distribuito in Italia e “se non ci saranno problemi è ragionevolmente credibile che entro fine 2020 arriveranno nel Paese circa 3 milioni di dosi“. “Incrociando le dita – dichiara Di Lorenzo all’Adnkronos Salute – da qui a un mese circa la sperimentazione di fase 3 sarà finita. E a quel punto si tratterà dei tempi dell’agenzia regolatoria. Tempi che, grazie alla cosiddetta ‘rolling review’, revisione continua partita l’1 ottobre all’Agenzia europea del farmaco Ema, saranno compressi al massimo. Parliamo di settimane, contro i 6 mesi-1 anno in media necessari per arrivare all’approvazione di un farmaco con l’iter classico”. (Anteprima 24)

Nel frattempo c'è grande attesa per il nuovo Dpcm che a quanto pare sarà firmato in nottato o domani mattina

Il governo spiazza tutti: ipotesi chiusura scuola. Si fa sempre più concreta la possibilità che il Governo Conte vari il nuovo DPCM già in serata. Il provvedimento potrebbe disporre anche la clamorosa chiusura delle scuole superiori con didattica a distanza, almeno per le ultime classi. E’ l’ipotesi ventilata nel corso della cabina di regia tra governo e conferenza delle Regioni.

Ipotesi chiusura scuole superiori A promuovere l’idea di una chiusura degli istituti scolastici superiori, secondo quanto riporta Open, è il presidente del Veneto Zaia. La proposta risulta appoggiata anche da altri governatori e riguarderebbe in particolare ultime classi delle superiori quelle in cui più frequente e diffuso è stato anche nello scorso anno scolastico l’uso della comunicazione online.

Si tratta ovviamente delle classi di età più soggette al rischio di propagazione del contagio nelle ore serali. Il presidente dell’Emilia Bonaccini – a quanto Open ha potuto verificare – si è limitato a fare da tramite della proposta nell’incontro con Conte, Boccia e Fraccaro che avviene in teleconferenza ed è ancora in corso. Per gli studenti più grandi degli ultimi anni insomma si aprirebbe la strada della didattica a distanza.

Le Regioni

Secondo quanto si apprende – hanno chiesto qualche ora per esaminare i contenuti del Dpcm discusso con il premier Giuseppe Conte e il ministro per la Salute, Roberto Speranza, nel corso della cabina di regia convocata dal titolare degli affari regionali, Francesco Boccia. Il testo – viene spiegato – non è ancora arrivato sul tavolo di Stefano Bonaccini è quindi plausibile che la firma del premier non sia questa sera ma domani. Leggi anche: Nuovo decreto, ci siamo quasi. Conte segue ancora una volta De Luca: “Mascherine anche in casa e stop gite e sport” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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