Fedez truffa alla mamma
Fedez truffa alla mamma

Un ex manager della Doom, azienda che cura l’immagine del celebre rapper Fedez, è stato condannato dalla Corte d’Appello di Milano a 8 mesi di carcere per tentata truffa aggravata. Il caso ha avuto origine dalla denuncia di Annamaria Berrinzaghi, madre del rapper e amministratrice delegata della società.

In primo grado, il 40enne era stato assolto con la formula “il fatto non costituisce reato”. Tuttavia, il processo di appello ha ribaltato la decisione, riconoscendo la tentata truffa aggravata come un’azione deliberata per estorcere denaro alla società.

Il piano della truffa: 100mila euro al centro della vicenda

Secondo l’accusa, l’ex manager avrebbe orchestrato un accordo economico con un noto brand di materiali scolastici, estraneo alla vicenda giudiziaria, cercando di ottenere 100mila euro. Parte di questo denaro sarebbe stata destinata a una società terza, appartenente allo stesso gruppo della Doom, specializzata in comunicazione.

L’intenzione del manager, come emerso dalle indagini, sarebbe stata quella di beneficiare indirettamente della somma, dato che si sarebbe trasferito a lavorare presso questa società nel giro di poco tempo.

La sentenza e le reazioni

La condanna della Corte d’Appello ha suscitato reazioni contrastanti. La difesa dell’ex manager ha annunciato il ricorso in Cassazione, contestando la decisione e ribadendo l’innocenza del proprio assistito. Nel frattempo, Annamaria Berrinzaghi ha preferito mantenere un profilo basso, senza rilasciare dichiarazioni pubbliche sulla vicenda.

Un caso che solleva interrogativi

La vicenda giudiziaria evidenzia l’importanza di trasparenza e fiducia nei rapporti d’affari, soprattutto in un settore competitivo come quello dell’intrattenimento. La Doom, che ha costruito l’immagine pubblica di Fedez, si trova ora a fare i conti con una situazione delicata, che coinvolge direttamente la famiglia del rapper.

Questo episodio è anche un monito per le aziende del settore a rafforzare i controlli interni e prevenire possibili episodi di frode o abuso di fiducia.

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