Napoli, assalto armato al negozio cinese: il video finisce su Tik Tok
NAPOLI ASSALTO ARMATO CINESE. Nella periferia settentrionale di Napoli, tratto in arresto Antonio De Pasquale, un ragazzo di 21 anni, accusato di rapina, ricettazione e porto d'arma da sparo. L'episodio si è verificato in un negozio cinese situato in viale Umberto Maddalena, tra Doganella e Capodichino.
Napoli, assalto armato negozio cinese
Secondo le prime ricostruzioni, De Pasquale e alcuni complici ancora non identificati hanno compiuto una violenta rapina il 18 maggio scorso. Armato di pistola, il giovane ha minacciato il proprietario del negozio puntandogli l'arma in faccia per ottenere il denaro. Il bottino ammontava a 1000 euro.
Dopo il colpo, i malviventi si sono dati alla fuga, riuscendo a sfuggire alla cattura. Tuttavia, il raid è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dell'esercizio commerciale, fornendo alle forze dell'ordine preziose prove per identificare uno dei responsabili grazie alle immagini e all'impronta digitale lasciata dal giovane sul bancone di vetro durante l'assalto.
Secondo quanto riportato da Il Mattino, De Pasquale è stato raggiunto da un'ordinanza cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli. Nelle prossime ore, assistito dall'avvocato Sergio Lino Morra, il giovane dovrà affrontare l'interrogatorio di garanzia in carcere.
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La tragedia a Sant'Antimo, Napoli. Duplice omicidio scuote la periferia nord. Ieri mattina, in una spaventosa resa dei conti familiare, Luigi Cammisa, operaio edile di 29 anni, padre di famiglia, e Maria Brigida Pesacane, sua cognata di 24 anni, sono stati vittime di violenza e sangue.
Questo sconvolgente episodio si verifica nella stessa cittadina in cui è nata Giulia Tramontano, la giovane incinta di sette mesi assassinata a Senago dal suo compagno, sopraffatto da una doppia vita di inganni e tradimenti.
Cognati uccisi a Sant'Antimo: l'onore e lo 'scuorno'
L'autore di questo duplice delitto è Raffaele Caiazzo, 44 anni, la cui mente era tormentata da un tarlo che ha consumato e corroso fino alla fine, spingendolo a commettere questi omicidi. Era convinto che Luigi e Maria, suo genero e nuora, avessero intrapreso una relazione sentimentale. Questi pensieri si sono trasformati in un'ossessione fatale e ieri mattina, intorno alle sei e mezza, l'uomo ha aspettato che Luigi uscisse dalla casa di via Diaz per recarsi al lavoro, freddandolo con quattro colpi di pistola.
Subito dopo, si è messo in macchina per raggiungere l'abitazione di Maria Pesacane, situata in via Caruso, non lontano dalla scena del primo omicidio. Consapevole che il figlio della giovane, suo convivente, fosse già uscito, ha bussato alla porta e ha sparato un altro caricatore dell'arma contro di lei. Nella stanza accanto dormivano i loro due bambini, di due e quattro anni.
In questo tragico episodio emergono elementi di vendetta, rispetto e sangue, che ricordano una storia di "tragedia rusticana".
La comunità di Sant'Antimo è scossa da questa terribile vicenda che ha lasciato due famiglie distrutte e un'intera città in lutto. Le indagini sono in corso per far luce su tutti i dettagli di questa agghiacciante resa dei conti familiare, mentre l'ombra della violenza continua a gettare una lunga e dolorosa ombra su questa comunità.
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