Tragedia a Eboli, operato all'intestino, carabiniere muore dopo aver girato tre ospedali
I familiari hanno sporto denuncia per fare chiarezza sulle cause del decesso: sequestrato il campione di tessuto intestinale
Un carabiniere in pensione di 60 anni è deceduto lo scorso mercoledì all’ospedale di Eboli, in provincia di Salerno, dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico all’intestino.
Prima di giungere a Eboli, l'uomo era stato visitato in altri tre ospedali. Il suo decesso ha suscitato dolore e sconcerto tra i familiari, che hanno deciso di sporgere denuncia per fare chiarezza sulle cause della morte e individuare eventuali responsabilità del personale medico che lo aveva in cura.
La denuncia dei familiari e l'avvio delle indagini
Dopo il tragico decesso, i familiari dell'ex carabiniere hanno presentato una denuncia ai carabinieri affinché si avviino le indagini per comprendere cosa sia effettivamente accaduto durante il percorso sanitario che ha preceduto la morte del loro caro. Al centro delle preoccupazioni vi è la possibile gestione inadeguata del paziente, considerando che era stato visitato in più strutture ospedaliere prima di essere sottoposto all’intervento chirurgico all’ospedale di Eboli.
La denuncia è stata presentata per chiarire se ci siano state negligenze mediche o errori durante le varie fasi di cura e intervento. L'attenzione è particolarmente focalizzata sull'efficacia dell'operazione all’intestino e sui trattamenti pre e post-operatori a cui è stato sottoposto il paziente.
Sequestrato il tessuto intestinale rimosso durante l'intervento
In risposta alla denuncia e al fine di ottenere maggiori informazioni, i militari dell’Arma hanno già avviato le prime indagini. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Città, una parte del tessuto intestinale rimosso durante l'operazione, e custodito nel reparto di Anatomia Patologica, è stata sequestrata. Questo campione sarà sottoposto ad analisi per valutare se vi siano state complicazioni o anomalie legate all'intervento chirurgico che possano aver contribuito al decesso del 60enne.
Le indagini sono tuttora in corso e si attendono i risultati dei primi accertamenti sul tessuto intestinale per determinare la presenza di eventuali patologie o errori medici.
Possibile riesumazione della salma per ulteriori accertamenti
In parallelo, la Procura di Salerno sta valutando l'ipotesi di riesumare la salma del militare, che è stata seppellita dopo i funerali. La decisione è al vaglio del Gip, che potrebbe disporre l’autopsia per approfondire le cause della morte e verificare se vi siano state negligenze o mancanze durante il percorso di cura che hanno portato al decesso del carabiniere in pensione.
L’autopsia rappresenterebbe un passaggio cruciale per determinare con maggiore precisione le dinamiche della morte e le eventuali responsabilità dei medici e degli ospedali coinvolti nel trattamento del paziente.
Il caso del carabiniere in pensione deceduto dopo un'operazione all'intestino solleva interrogativi significativi sull'adeguatezza delle cure ricevute e sulla gestione del suo percorso sanitario. Mentre i familiari chiedono chiarezza e giustizia, le autorità competenti stanno indagando per determinare le cause del decesso e verificare se ci siano state responsabilità mediche. La possibilità di un'autopsia e gli esami sul campione intestinale sequestrato potrebbero fornire risposte decisive per fare luce su questa dolorosa vicenda.