Sara Cherici condannata a 16 anni per la bici lanciata su Mauro Glorioso
Un gesto folle, una vita spezzata, e un processo che ha lasciato profonde ferite nella comunità
Mauro Glorioso, studente di medicina palermitano di 23 anni, è rimasto tetraplegico dopo essere stato colpito alla nuca da una bicicletta elettrica lanciata da un ponte sui Murazzi del Po, a Torino, il 21 gennaio 2023. L’episodio, avvenuto intorno all'una di notte mentre Mauro attendeva di entrare in un locale, ha sconvolto la città e l'intero Paese.
La condanna di Sara Cherici
Sara Cherici, 19 anni, è stata condannata a 16 anni di reclusione per il suo ruolo nell’episodio. Anche se non ha materialmente lanciato la bici, ha ammesso di aver assistito senza intervenire né denunciare. Dopo la lettura della sentenza, Sara ha avuto un malore, dichiarando: «È troppo. Non voglio tornare in carcere, ma so che è giusto che sia punita».
Sara ha espresso pentimento per la sua colpa: «Non ho incitato nessuno, non ho detto ‘dai facciamolo’, ma ho taciuto. Questo pesa come un macigno».
Ha poi raccontato il clima ostile nel quartiere: «Ci chiamano infami e assassini, minacciano di bruciarci la casa. Ho paura per la mia famiglia». Nonostante tutto, Sara spera di poter in futuro lavorare come educatrice nei quartieri difficili, offrendo un contributo positivo: «La mia esperienza può essere un monito».
Le altre condanne
Tre imputati minorenni sono stati condannati per tentato omicidio con le aggravanti dei futili motivi e della minorata difesa, ricevendo pene di oltre 9 anni di reclusione. Victor Ulinici, maggiorenne all'epoca dei fatti, è stato condannato a 10 anni e 8 mesi.
La vita di Mauro Glorioso oggi
Mauro, gravemente ferito quella notte, ha subito numerosi interventi chirurgici e ha dovuto interrompere gli studi di medicina, tornando a Palermo per la riabilitazione. Nonostante tutto, mantiene il contatto con i suoi colleghi e ha partecipato a un evento con loro nel dicembre 2023, dove ha sorriso in una foto di gruppo, simbolo della sua resilienza.
L’episodio ha messo in luce il dramma delle violenze giovanili e le difficoltà di chi, come Mauro, deve ricostruire la propria vita dopo una tragedia.