Dal 18 maggio non sarà più necessario usare l’autocertificazione perché tutti gli spostamenti saranno liberi e quindi non c’è necessità di giustificare i movimenti all’interno della propria regione di residenza. Se invece si deve andare in un’altra regione bisogna portare il modulo compilato con l’indirizzo di partenza, quello di arrivo e il motivo del trasferimento. Si può andare soltanto per «motivi di lavoro, di salute e di necessità e urgenza».

Gli spostamenti dal 18 maggio senza autocertificazione: cosa è permesso e cosa no

Non sarà ancora possibile andare a trovare un congiunto fuori regione, a meno che non ci sia un motivo di grave necessità che però dovrà essere dichiarato nell’autocertificazione. È possibile incontrarsi con gli amici ma non sarà possibile dare feste per il divieto di assembramento mentre è possibile rientrare dall’estero per motivi di lavoro e bisogna rimanere al massimo per un periodo che non sia superiore ai cinque giorni. Si può rientrare nel proprio domicilio ma bisogna osservare la quarantena e comunicarlo alla Asl di appartenenza. È anche consentito viaggiare per motivi di lavoro ma soltanto nei paesi che non sono in quarantena per la pandemia. Bisognerà farsi misurare la temperatura in tutti i luoghi in cui è previsto il controllo, sarà obbligatorio indossare la mascherina nei luoghi chiusi e ovunque non sia consentito rispettare le distanze previste. Ci si può fermare nei parchi pubblici rispettando il divieto di assembramento e al momento non ci sono obblighi di sottoporsi a test, ma questi scatteranno molto probabilmente quando sarà possibile spostarsi tra regioni:
A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree. Tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali.
Saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le regioni confinanti. È confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus COVID-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata.

18 maggio: le regole per parrucchieri, bar e ristoranti

Ci saranno nuove regole per parrucchieri, bar e ristoranti. Negli esercizi di ristorazione, spiega oggi La Stampa, la misura standard per misurare le distanze scende a 1 metro: 1 metro di distanziamento tra i clienti seduti al tavolo e 1 metro tra un cliente e l’altro dove non è possibile sedersi. Idem per la consumazione al banco.
Nei bar e nei ristoranti (dove andrà privilegiata la prenotazione e gli elenchi dei clienti andranno conservati per 14 giorni) sarà possibile rilevare la temperatura della clientela e vietarne l’accesso in caso si superino i 37,5 gradi. Vietate le consumazioni a buffet, da privilegiare l’utilizzo di spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici) sempre nel rispetto del distanziamento di 1 metro. Il personale a contatto con i clienti dovrà utilizzare la mascherina e procedere a una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche prima di ogni servizio al tavolo. Quindi andrà favorito il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escluso totalmente per gli impianti di condizionamento il ricircolo dell’aria. La postazione dedicata alla cassa potrà essere dotata di barriere fisiche (schermi, ecc. ), in alternativa il personale dovrà indossare la mascherina e igienizzare sempre le mani. In ogni caso, si dovranno favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo. I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non sono seduti.
Dal parrucchiere e dal barbiere si potrà andare solo su appuntamento, magari anche la domenica e il lunedì derogando all’attuale regime di orari in modo da diluire meglio gli accessi. Ogni cliente dovrà entrare da solo, nel caso occorra accompagnare un minore o un disabile lo si dovrà comunicare al momento della prenotazione. Layout dei locali e gestione degli spazi potrebbero essere ottimizzati con soluzioni innovative rispetto alla zona originariamente prevista per l’attesa per garantire le attività e il distanziamento clienti/operatori. Le linee guida di Inail e Iss prevedevano almeno 2 metri di distanza tra una postazione e l’altra e tra un cliente e l’altro, per le Regioni invece basterà un metro solo. Fonte: Repubblica Leggi anche Ora i macelli sono focolai di Coronavirus? C'è un caso anche in Italia. Seguici su Facebook 41esimoparallelo
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