Era già priva di sensi, riversa sul letto, quando i genitori hanno trovato Giorgia in camera sua. Stroncata da un arresto cardiaco provocato dall'inalazione dei gas dei deodoranti. Ora i i genitori della giovane vittima avvertono: “Non ci sono indicazioni abbastanza chiare sulla pericolosità di questi prodotti. Non vogliamo che la morte di nostra figlia resti vana. Serve un intervento immediato delle aziende produttrici di deodorante”. Si chiamava Giorgia, Green aveva 14 anni e viveva con la famiglia a Derby, nella contea del Derbyshire, in Inghilterra. Era affetta da autismo e viveva le sue giornate coltivando le sue passioni. Ciò che tanto le piaceva era spruzzare deodorante in giro per casa, e in camera sua.

Il papà di Giorgia spiega che per lei era una sorta di rito fatto per rilassarsi. Così spruzzava deodorante in giro per la stanza e sul suo letto. Forse la quantità eccessiva, ha fatto sì che i gas sprigionati dal contenitore sottopressione abbiano ucciso la povera Giorgia. I genitori della 14enne ha sporto denuncia ma le indagini hanno appurato che l'arresto cardiaco potrebbe essere compatibile con l'inalazione di aerosol senza però poter trovare una causa effettiva del decesso.

Secondo l'Office for National Statistics (ONS), il "deodorante" è menzionato su 11 certificati di morte tra il 2001 e il 2020. Tuttavia, è probabile che il numero effettivo di decessi sia superiore a questo dato visto che non sempre nei certificati di morte sono menzionate le sostanze specifiche che potrebbero averla causata.

Il certificato di morte di Giorgia parlava di "inalazione di aerosol" piuttosto che di "deodorante". Il butano, ingrediente principale del deodorante della 14enne, è coinvolto in 324 decessi tra il 2001 e il 2020. Propano e isobutano, anche questi nel deodorante della povera Giorgia, sono stati citati rispettivamente in 123 e 38 decessi.
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