Quota 100cosa succederà dopo l’emergenza? Calano le domande per le pensioni anticipate nel primo trimestre del 2020, situazione imputabile anche al calo delle domande di Quota 100 come è stato reso noto qualche giorno fa dall’INPS. Ma cosa ne sarà della misura voluta dal vecchio governo giallo-verde e che permette di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi? Secondo INPS nei primi tre mesi del 2020 sono arrivate all’Istituto circa 30mila domande per le pensioni con Quota 100. Un dato che fa registrare un calo rispetto allo scorso anno quando nel primo trimestre di introduzione della misura le domande erano 20mila al mese. Sembra quindi che la corsa a Quota 100 sia in discesa, ma non vuol dire che la situazione resterà così per sempreL’emergenza da COVID-19 potrebbe cambiare le sorti di Quota 100 o anche Quota 100 incidere sul destino della crisi.

Quota 100: calano le domande in piena emergenza

Quota 100: calano le domande in piena emergenza. All’inizio dell’anno, a quasi dodici mesi dall’introduzione della misura, abbiamo parlato in modo dettagliato di Quota 100 mettendo in risalto come nonostante i proclami del suo fautore Matteo Salvini i numeri poco edificanti della misura andavano a smentirlo. A distanza di tre mesi, in piena emergenza sanitaria e in un periodo in cui si parla sempre meno di pensioni, arrivano i dati che sembrano confermare la tendenza. Secondo INPS sono poco più di 30mila come abbiamo visto le domande presentate nel primo trimestre 2020, con un evidente calo rispetto allo scorso anno. Questo però deve tener conto anche del periodo di quarantena. Dall’entrata in vigore di Quota 100 sono state 260.282 le domande presentate per Quota 100, nel 71% dei casi si tratta di uomini. Dunque rispetto allo scorso anno la corsa a Quota 100 sembra essere scesa; nel 2019 INPS ha ricevuto 229 mila domande e a gennaio 150mila risultavano accolte. Dobbiamo dire però, che la situazione attuale è differente, e che secondo INPS lo scorso anno di coloro che hanno richiesto Quota 100:
  • il 70% lavorava;
  • il 13% era in Naspi;
  • il 10% silente;
  • il 4% contribuiva volontariamente;
  • il 3% era in mobilità.
fine marzo le domande accolte sono diventale oltre 180mila. INPS comunica che questi neo-pensionati:
  • per il 75,1% sono uomini;
  • per il 27,7% sono ex dipendenti pubblici.
  • l’età media è di 64 anni;
  • l’anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia è in media di 24 mesi.
Non solo Quota 100, perché in generale nei primi tre mesi dell’anno che corrispondono in parte allo stato di emergenza del nostro Paese, sono calati gli anticipi. Ovviamente anche il calo di Quota 100 che abbiamo evidenziato ha inciso. Nel primo trimestre del 2020 i nuovi pensionamenti anticipati sono allineati a quelli di vecchiaia mentre a fine 2019 erano superiori per il 50%.
  • 55.085 le pensioni anticipate;
  • 54.000 le pensioni di vecchiaia.
Anche il rapporto delle pensioni di invalidità rispetto a quelle di vecchiaia è dimezzato nel primo trimestre 2020: le prime sono a quota 7.504 rispetto allo scorso anno che erano 46.108. Questo fenomeno è dovuto a due fattori: al fatto che i requisiti per la pensione di vecchiaia sono rimasti invariati e al fatto che per le pensioni di invalidità confermano la tendenza alla riduzione che si è registrata negli ultimi anni. Sul calo degli anticipi di pensione, secondo INPS, incide il ricorso minore a Quota 100. La situazione tuttavia potrebbe cambiare nei prossimi mesi.

Quota 100: cosa succederà dopo l’emergenza?

E se le domande di Quota 100 hanno subito un calo nel primo trimestre del 2020 possiamo chiederci cosa succederà dopo l’emergenza. Perché il COVID-19 potrebbe influire sul ricorso a questa misura per la pensione anticipata. È facile immaginare che con la crisi delle aziende che potrebbe essere conseguente al blocco causato dall’epidemia e dalle relative restrizioni governative molti potrebbero decidere di fare ricorso, per esigenza anche, alla pensione anticipata con Quota 100, almeno chi ne avrà i requisiti. Si potrebbero registrare anche trampolini al pensionamento con il ricorso alla disoccupazione Naspi che potrebbe accompagnare alla pensione. Ma queste sono ipotesi. Il ricorso a Quota 100 è spesso scoraggiato dal calcolo interamente contributivo dell’assegno che fa dubitare della convenienza della misura senza contare anche che fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia non si può avere un lavoro regolare. Tuttavia con la crisi imposta dall’emergenza potremmo assistere a un ricorso massiccio a Quota 100. Queste sono ipotesi, sta di fatto che l’uscita con Quota 100 nel settore pubblico permetterà anche le nuove assunzioni di insegnanti: 45.000 nell’ultimo decreto del governo. Infatti per quanto riguarda il settore pubblico:
  • ci sono domande in fase di valutazione e se accolte 12mila avranno decorrenza dal mese di aprile;
  • a settembre, superata la finestra d’uscita di 6 mesi, sarebbero 18.500;
  • dall’inizio della sperimentazione sono state 85mila le domande arrivate all’INPS dal pubblico impiego.
Dunque considerando l’emergenza il ricorso a Quota 100 potrebbe aumentare. Non solo anche nel pubblico impiego e nella scuola potrebbero aumentare le uscite anticipate, come da tempo si annuncia, e favorire nuove assunzioni. Sul futuro di Quota 100 e il suo successo solo il tempo potrà fornire risposte e se prima dell’emergenza coronavirus si parlava di riforma delle pensioni e molti hanno messo in discussione la tenuta della misura fino alla conclusione della sua fase sperimentale la situazione contingente ha fatto sì che la questione venisse rimandata. Fonte: Money Leggi anche Coronavirus, l'Inps anticipa il pagamento delle pensioni: ecco il calendario. Seguici su Facebook 41esimoparallelo
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