Camilla Rodriguez
Camilla Rodriguez

La morte di Camilla Moreta Rodríguez, una bambina di 17 mesi residente ad Asciano, in provincia di Siena, ha sconvolto la comunità locale e oltre. Dopo aver ingerito una pila piatta e trascorso dieci giorni di agonia, la piccola è deceduta all’Ospedale del Cuore di Massa. Le indagini sono in corso per accertare le responsabilità, mentre la famiglia, devastata dal dolore, cerca risposte.

I primi sintomi e la prima visita al pronto soccorso

La tragedia ha avuto inizio il 5 novembre, quando Camilla ha iniziato a vomitare sangue. I genitori, di origine dominicana ma da tempo residenti in Italia, hanno immediatamente allertato i soccorsi e portato la bambina al pronto soccorso dell’ospedale Le Scotte di Siena.

I medici, dopo dieci ore di osservazione, hanno dimesso la piccola, affermando di non aver rilevato criticità significative. Tuttavia, appena tre ore dopo, le condizioni di Camilla sono peggiorate ulteriormente, costringendo la famiglia a riportarla in ospedale.

La scoperta della pila ingerita e l’intervento chirurgico

Solo durante la seconda visita, grazie agli esami diagnostici, è emerso che Camilla aveva ingerito una pila piatta. La famiglia non si era accorta dell’incidente e, per questo motivo, non aveva potuto informare i medici nella prima fase.

Un intervento endoscopico è stato organizzato per rimuovere l’oggetto. L’operazione, pur riuscita, non è bastata a prevenire il dramma. La pila, infatti, aveva già causato danni significativi agli organi interni, tra cui una lesione all’aorta, come dichiarato dai medici.

Il peggioramento e il trasferimento all’Ospedale del Cuore di Massa

Nonostante l’intervento, le condizioni di Camilla si sono aggravate. Martedì 12 novembre, i medici hanno disposto il trasferimento della bambina all’Ospedale del Cuore di Massa, nella speranza di salvarle la vita. Tuttavia, poche ore dopo l’arrivo nella struttura, la piccola è deceduta.

Il personale sanitario ha spiegato che tutti i protocolli erano stati rispettati, ma gli effetti corrosivi della pila avevano già compromesso gravemente la salute della bambina.

Le indagini e il dolore della famiglia

La Procura di Massa ha aperto un fascicolo contro ignoti per indagare sulle circostanze della morte. Al momento, nessun medico è formalmente indagato, ma sono state sequestrate le cartelle cliniche, mentre la salma di Camilla è a disposizione dell’autorità giudiziaria.

È possibile che il caso venga trasferito alla Procura di Siena, poiché la tragedia ha avuto origine nell’ospedale Le Scotte. La famiglia, assistita dal legale Vincenzo Bonomei, ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto e nominare un consulente tecnico per fare piena luce sull’accaduto.

La solidarietà della comunità e l’appello della famiglia

La morte di Camilla ha toccato profondamente la comunità locale e quella dominicana in Italia. Beatriz Zapata, amica di famiglia, ha lanciato un appello sui social, intitolato «Oggi la comunità dominicana è in lutto», per raccogliere fondi a sostegno dei genitori di Camilla.

Il dolore della famiglia è immenso. «Pretendiamo di sapere cosa è accaduto alla nostra bambina», hanno dichiarato attraverso il loro avvocato. La vicenda ha acceso un dibattito sulla gestione delle emergenze pediatriche e sulla necessità di maggiore attenzione nei casi di sintomi gravi e inspiegabili nei bambini.

L’autopsia, prevista per il 18 novembre a Lucca, rappresenta un passaggio cruciale per rispondere ai tanti interrogativi e, forse, per fare giustizia per la piccola Camilla.

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