Giulia Cecchettin morta: il dolore silenzioso di papà Gino
La speranza che Giulia Cecchettin tornasse sana e salva si è trasformata in un dolore insopportabile per la sua famiglia. Questa mattina, i sommozzatori hanno recuperato il corpo della giovane nel lago Barcis, confermando i timori che la famiglia cercava disperatamente di respingere.
Il dramma ha avuto inizio quando Giulia non è rientrata a casa, generando immediatamente l'allarme tra i suoi cari. Chiamate senza risposta hanno spinto la famiglia a denunciare la sua scomparsa alle forze dell'ordine, avviando una serie di ricerche che hanno coinvolto anche i genitori di Filippo Turetta, il ragazzo indagato per tentato delitto in relazione al caso.
Le indagini
Durante le indagini, gli inquirenti hanno rinvenuto un video da una telecamera di sicurezza di una fabbrica a Fossò, dove Filippo Turetta avrebbe aggredito la giovane di 22 anni. Tracce ematiche, capelli e pezzi di scotch sono stati trovati lungo la strada in questione, contribuendo a un quadro sempre più inquietante.
Dopo sette giorni di appelli disperati da parte della famiglia di Giulia, la notizia devastante è giunta poco prima di mezzogiorno di oggi, sabato 18 novembre. Il corpo della giovane è stato trovato in un canalone del lago Barcis. Inizialmente, l'annuncio faceva riferimento al ritrovamento del corpo di una donna, ma la Procura ha successivamente confermato che si trattava proprio di Giulia.
I post strazianti della sorella di Giulia Cecchettin
Il dolore della famiglia è palpabile, evidenziato dai post strazianti pubblicati dai fratelli sulla loro pagina social. Il padre, Gino, visibilmente addolorato, è stato accompagnato dai Carabinieri, preferendo il silenzio mentre saliva a bordo dell'auto.
La vicenda continua a suscitare sgomento e pietà, mentre la comunità si stringe attorno alla famiglia Cecchettin in questo momento di profonda tristezza.