Maxi blitz in Campania, colpo grosso al clan D'Alessandro. Gli arresti (15 in carcere e uno ai domiciliari) sono frutto di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di NAPOLI e delegate al Nucleo Investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata. Tuttavia queste riguardano un ampio spettro temporale compreso tra il 2017 ed il 2020.
Durante questo periodo, grazie all'alleanza con i clan Afeltra-Di Martino, i D'Alessandro, facevano i loro affari criminali anche sul territorio limitrofo dei Monti Lattari, sino alla Penisola sorrentina.
Inoltre, già, sottoposto alla pressione delle forze dell'ordine e della magistratura, il clan D'Alessandro, tra il 2017 ed il 2018, aveva rialzato la testa grazie alle figure criminali di Sergio Mosca.
Alias "zi' Sergio o'Vaccaro", Giovanni D'Alessandro, alias "Giovannone" e Antonio Rossetti, alias "Guappone" , reggenti ad interim del clan e componenti di un direttorio creato ad acta in assenza di appartenenti di rango della famiglia malavitosa, curando gli interessi della famiglia in attesa delle scarcerazioni eccellenti.
Campania - Le indagini
Inoltre, sono state documentate dagli investigatori diverse episodi di estorsione messi a segno dal clan attraverso il suo "braccio armato" costituito da Antonio Longobardi alias "Ciccillo" e Carmine Barba, che custodivano l'arsenale, in maniera parcellizzata, per ridurre gli effetti dei sequestri.
Poi c'era un imprenditore edile, Liberato Paturzo, votato a soddisfare gli interessi del clan attraverso una serie di servigi.
Partecipava, infatti, agli appalti pubblici, forniva informazioni sull'aggiudicazione di pubblici incanti, segnalava gli imprenditori da avvicinare per l'imposizione del racket. Le rendite veniva moltiplicate attraverso l'investimento dei ricavi delle estorsioni nell'usura.
Questi i loro nomi:
Luigi Biondi, classe 1954: Umberto Cuomo (1957); Luigi D'Alessandro (1998); Vincenzo Gargiulo (1986); Liberato Paturzo (1960); Sabato Schettino (1983); Ettore Spagnuolo (1972); Alfonso Maurizio Tito (1988); Giovanni Izzo (1973, arresti domiciliati); Carmine Barba (1979); Giovanni D'Alessando (1972); Francesco Delle Donne (1982); Antonio Longobardi (1979); Sergio Mosca (1958); Antonio Rossetti (1973); Nino Spagnuolo (1977).
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