INPS

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge di Bilancio 2025, introducendo importanti novità per il sistema pensionistico. Oltre alle attese proroghe di meccanismi come Ape sociale e opzione donna, è stata confermata la proroga di quota 103 per un altro anno. Ecco cosa cambia nel dettaglio.

Cosa cambia per le pensioni nel 2025?

Nella legge di Bilancio 2025, il governo ha scelto di mantenere le principali modalità di pensionamento anticipato, evitando così cambiamenti significativi. Le proroghe riguardano quota 103, Ape sociale e opzione donna, mentre l’età minima per la pensione di vecchiaia rimane fissata a 67 anni. La riforma generale delle pensioni è stata ulteriormente rinviata, con i requisiti per la pensione di vecchiaia che resteranno invariati fino al 2026.

Proroga quota 103

Quota 103, che permette ai lavoratori di andare in pensione anticipata con 62 anni di età e 41 anni di contributi, viene confermata anche per il 2025. Nonostante le pressioni della Lega per l’introduzione di quota 41 per tutti, il governo ha scelto di prorogare il sistema attuale. L'importo massimo della pensione non potrà superare le 5 volte il minimo Inps (circa 36.600 euro annui), e il trattamento non potrà essere cumulato con altri redditi da lavoro, escluso il lavoro autonomo occasionale entro il limite di 5.000 euro.

Proroga Ape sociale

Nessuna sorpresa per Ape sociale, che viene anch'essa prorogata. Questa forma di pensionamento anticipato, riservata a lavoratori in situazioni specifiche come disoccupati, care giver, invalidi con almeno il 74% di disabilità e lavoratori impiegati in attività usuranti, rimane accessibile a 63 anni e cinque mesi, rispettando i requisiti contributivi.

Proroga opzione donna

Opzione donna, il sistema di pensionamento anticipato per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi, viene prorogata anche per il 2025. Il requisito anagrafico resta di 61 anni, ma si riduce di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. Le fasce di età per accedere a opzione donna sono:

  • 61 anni per le donne senza figli
  • 60 anni per le donne con un figlio
  • 59 anni per le donne con due o più figli

Bonus per chi continua a lavorare

La legge di Bilancio 2025 reintroduce il cosiddetto "bonus Maroni", che incentiva economicamente i lavoratori che scelgono di rinunciare alla pensione anticipata. Chi decide di continuare a lavorare, pur avendo raggiunto i requisiti di 62 anni di età e 41 anni di contributi, potrà ricevere in busta paga un aumento del 9,19%, grazie all’esenzione dal versamento dei contributi previdenziali.

Per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni, il ministro Giorgetti ha confermato che sarà garantita la rivalutazione piena, inclusa quella delle pensioni minime. Forza Italia continua a spingere per innalzare le pensioni minime a 640 euro, un obiettivo che rimane al centro del dibattito politico.

Emilia-Romagna in ginocchio: alluvioni e fiumi in piena, allerta anche al Sud
Incidente a Bari: auto precipita nel torrente Valenzano, morto Francesco Damiani. Aveva 19 anni