Napoli è stata teatro del secondo giorno di protesta contro l'abolizione del reddito di cittadinanza. Più di 200 persone si sono radunate nel centro storico per esprimere il loro dissenso nei confronti di questa decisione. Il corteo, che ha avuto inizio da Porta Capuana, ha attraversato le strade cittadine e ha raggiunto via Alessandro Poerio, per poi arrivare alla sede di Fratelli d'Italia al Corso Umberto, dove si sono verificati momenti di tensione.

I manifestanti hanno lanciato cori e slogan contro la premier Giorgia Meloni, e hanno chiesto la salvaguardia del reddito di cittadinanza. Slogan come "Lavoro, lavoro", "Posa i soldi, posa i soldi ladro", "salario garantito, salario sociale" e "Meloni a testa in giù" sono stati udibili durante la protesta. Uno striscione esposto all'esterno della sede dell'Inps recitava: "Le guerre tra poveri le vincono i ricchi", sottolineando il disagio e la frustrazione dei beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno ricevuto l'annuncio della sospensione del beneficio tramite messaggio.

L'evento è stato organizzato da Potere al Popolo e dal sindacato Usb

Circa cinquanta persone hanno partecipato al presidio, dimostrando il loro dissenso contro la decisione governativa di interrompere il reddito di cittadinanza. Un altro striscione di Potere al Popolo recitava: "Per loro evasione e vitalizi, per noi schiavitù". I portavoce di Usb hanno denunciato il comportamento del governo, accusandolo di agire in favore dei potenti e di lasciare i più deboli in una situazione difficile.

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Reddito di cittadinanza, la situazione in Campania

La situazione è particolarmente critica in Campania, dove migliaia di nuclei familiari si troveranno senza la loro unica fonte di reddito e saranno costretti ad accettare qualsiasi lavoro pur di sopravvivere. La protesta evidenzia il malcontento della popolazione e il timore di disordini sociali in città a causa dell'abolizione del reddito di cittadinanza.

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