LONDRA - La notizia scuote tutto il Regno Unito. Alle 19 locali
Boris Johnsonè stato ricoverato in terapia intensiva all'ospedale St Thomas di Londra. "Le sue condizioni sono peggiorate nel pomeriggio", ammettono da Downing Street, dopo una giornata di smentite ed elusioni sul premier britannico affetto da 11 giorni da un coronavirus che non lo molla più. Durante la sua indisponibilità, Johnson lascerà tutte le sue deleghe al ministro degli Esteri
Dominic Raab. Secondo fonti di Downing Street, Johnson sarebbe in terapia intensiva ma non sottoposto a un ventilatore per l'ossigeno.
Del resto, dopo il ricovero improvviso del premier britannico ieri sera proprio durante l'attesissimo discorso della 93enne regina Elisabetta, c'era fitto mistero sulle sue reali condizioni di salute. Anzi, più di uno. E diffusa preoccupazione. Il coronavirus non va via dal suo corpo, Johnson stamattina aveva "sintomi persistenti" ma lui si diceva su
Twitter "di buon umore, sono in contatto con la mia squadra e sono arrivato in ospedale per dei test di routine". Ma c'erano molti dubbi. E altre circostanze che non tornavano. Ecco quali.
Boris ha davvero "solo" tosse e febbre?
Secondo i suoi, sì. In realtà, si sospetta che abbia anche una polmonite o un accenno, di qui il ricovero ieri sera e ulteriori test all'ospedale pubblico St Thomas di Londra, proprio sulla sponda del Tamigi opposta al Parlamento di Westminster. A colloquio con
Repubblica, i suoi assistenti stamattina hanno parlato di "sintomi persistenti" a dieci giorni dall'annuncio di aver contratto il coronavirus, ma non sono voluti scegliere nei dettagli, così come il ministro degli
Esteri Raab oggi pomeriggio in conferenza stampa, né il prof.
Whitty, la massima autorità medica del governo, pure lui con sintomi da coronavirus nei giorni scorsi però già ristabilito. Come detto, Johnson oggi ha twittato per rassicurare i britannici, esortandoli a continuare nella loro permanenza in casa "per sconfiggere il virus". Ma, a differenza delle altre volte, non si è fatto vedere in video o in foto.
Il mistero "dell'ossigeno"
Ieri notte l'agenzia di stampa ufficiale russa
Ria Novosti ha pubblicato un articolo in cui si sosteneva che Johnson era stato sottoposto a ventilatore in terapia intensiva, facendo dunque presupporre che le condizioni del premier fossero ben più gravi di quanto comunicato da Downing Street. Stamattina, a domanda di
Repubblica, il portavoce di Johnson ha seccamente smentito questa ricostruzione: "Questa è disinformazione da parte di Mosca e parte della sua narrativa di fake news in atto sin dall'inizio della crisi coronavirus". Allo stesso tempo però, gli assistenti del premier rispondendo alle domande di altri giornalisti parlamentari, non hanno cassato altrettanto seccamente le voci di una "ossigenazione" cui sarebbe stato sottoposto Johnson: "Bisogna andarci cauti con queste cose". Un'ossigenazione ovviamente non presuppone un'intubazione o il ricovero in terapia intensiva. Ma questa ricostruzione, a differenza di quella dei russi, non è stata interamente negata dai suoi. Fonte: Repubblica
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