La Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo alla proposta di legge in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere, precedentemente approvata dal Senato. La votazione ha registrato 200 voti a favore, nessun voto contrario e 61 astenuti. Il testo licenziato a Montecitorio ed è parte integrante del cosiddetto "Codice Rosso."

Il Codice Rosso prevede l'avocazione delle indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d'appello, qualora il pubblico ministero non interroghi la persona offesa entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato nei casi di violenza domestica o di genere.

La legislazione

Accolta con emozione e sostegno bipartisan. La deputata di M5S, Daniela Morfino, ha condiviso la sua esperienza personale e ha sottolineato che, sebbene questa legge rappresenti un passo avanti, sono necessari ulteriori sforzi per affrontare il problema in modo più completo.

Rita Dalla Chiesa, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, ha enfatizzato l'importanza dell'azione preventiva nella lotta contro la violenza di genere e ha chiesto il coinvolgimento degli uomini nel sostegno alle donne. Anche il vicepremier Antonio Tajani ha sottolineato l'impegno del suo partito nel proteggere le donne dalla violenza.

Al via al Codice Rosso

Tuttavia, alcune critiche sono emerse durante la votazione. Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, si è astenuto, sottolineando che la legislazione non affronta in modo completo l'emergenza della violenza maschile contro le donne e ha lamentato il rifiuto di un ordine del giorno che avrebbe richiesto la formazione di magistrati e forze dell'ordine per affrontare efficacemente questa problematica.

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