Inter, l'incontro tra Inzaghi e gli ultrà arrestati. Spunta un video di Ferdico
Un filmato che forse potrebbe aiutare gli inquirenti a far luce sul caso e sui rapporti diretti che c'erano tra i gruppi ultrà e la società
Un nuovo video emerso nelle indagini sugli ultrà dell'Inter potrebbe offrire nuovi dettagli sui rapporti tra la società nerazzurra e i tifosi organizzati.
Nel video, Marco Ferdico, un ultrà interista arrestato, racconta di un incontro tra i tifosi e l'allenatore dell'Inter, Simone Inzaghi, durante il quale i supporter avrebbero dato consigli tattici al mister.
Questo colloquio, avvenuto in un clima di sorpresa per l'allenatore, ha suscitato l'attenzione degli inquirenti che stanno cercando di far luce sui rapporti tra le tifoserie organizzate e la dirigenza del club.
Il Video di Ferdico e il Confronto con Inzaghi
Il video in questione è stato registrato durante una live social, in cui Ferdico discuteva con Fabio Bergomi, raccontando un incontro tra alcuni tifosi e Simone Inzaghi. Durante la conversazione, Ferdico sottolinea come l’allenatore fosse rimasto sorpreso dalla competenza calcistica degli ultras: «Quando ha parlato con noi, è rimasto spiazzato dalla competenza che c’è in giro», ha dichiarato. Il mister avrebbe persino riconosciuto le capacità tecniche dei tifosi, affermando che «di calcio ne capiamo».
Questo video potrebbe fornire agli inquirenti nuovi indizi sui rapporti diretti tra i gruppi ultras e la società, soprattutto alla luce delle recenti indagini giudiziarie che hanno travolto i vertici delle curve Nord e Sud di San Siro.
La Curva Nord: "Abbiamo Sbagliato, Ma Ne Usciremo Più Forti"
In un comunicato diffuso sui social, la Curva Nord dell’Inter ha ammesso le proprie responsabilità nella gestione interna del gruppo, riconoscendo che la situazione attuale è il risultato di una cattiva gestione organizzativa ed economica: «È giusto riconoscere come la deriva che ci ha travolto sia stata anche conseguenza della nostra leggerezza», si legge nel comunicato.
Il gruppo ultras ha però ribadito la propria determinazione a superare questa crisi, affermando che il cuore della Curva Nord è forte e che saprà riprendersi, anche grazie alla consapevolezza degli errori commessi. Questa dichiarazione arriva in un momento delicato, in cui le indagini giudiziarie hanno fatto luce su legami tra alcuni esponenti delle tifoserie e la criminalità organizzata.
Gli Interrogatori e le Prime Ammissioni
Le indagini sulle curve hanno portato all’arresto di diversi membri dei gruppi ultras interisti, tra cui Cristian Ferrario, considerato un prestanome di Andrea Beretta, leader della tifoseria, e di Antonio Bellocco, esponente della 'ndrangheta, recentemente ucciso. Ferrario, durante l’interrogatorio, ha ammesso le proprie responsabilità, rompendo così il muro di silenzio che aveva finora caratterizzato l'inchiesta.
Ferrario è accusato di trasferimento fraudolento di valori e di aver agevolato l'associazione mafiosa dei Bellocco, avendo incassato 40.000 euro con una causale fittizia. Questa somma sarebbe stata ottenuta come parte di una protezione mafiosa fornita a un conoscente legato a investimenti in Sardegna.
I Legami con la 'Ndrangheta: Nuovi Dettagli
L'inchiesta ha rivelato profondi legami tra le tifoserie organizzate dell'Inter e la 'ndrangheta, in particolare con la famiglia Bellocco. Nuovi particolari sono emersi dagli atti giudiziari, tra cui le intercettazioni della suocera di Antonio Bellocco, che, il giorno successivo all'omicidio del genero, incitava il figlio alla vendetta: «Devi andare a combinare una strage», ha detto.
Le indagini hanno anche documentato contatti legati al traffico di droga e interessi economici dei gruppi criminali nell’ambito delle tifoserie. Un altro personaggio chiave dell’inchiesta è Gherado Zaccagni, che puntava a ottenere il controllo dei parcheggi presso lo Stadio Olimpico di Roma.
Coinvolgimento di Fedez e la Rissa al "The Club"
Un episodio minore, ma comunque significativo, coinvolge il rapper Fedez, citato nelle carte dell'inchiesta per una rissa avvenuta al The Club, locale di Milano. Fedez avrebbe aggredito il personal trainer Cristiano Iovino, pronunciando frasi minacciose come: «Lasciatemi stare che l’ammazzo, io sono di Rozzano». Anche se non direttamente collegato alle vicende degli ultras, questo episodio è emerso nel contesto delle indagini che stanno scavando nei legami tra il mondo della musica, dello sport e della criminalità organizzata.
Le indagini sulla Curva Nord dell'Inter stanno portando alla luce non solo i rapporti tra ultras e società calcistiche, ma anche i legami con la criminalità organizzata, con implicazioni che vanno ben oltre il mondo del tifo sportivo. Con l'emergere di nuovi dettagli e confessioni, il quadro si fa sempre più complesso, e il ruolo degli ultras nello sport, così come i legami con la mafia, sono ora sotto l'occhio attento degli inquirenti.