📍 Luogo: Campania
De Luca accusa il governo Meloni di aver chiuso punti nascita e pronto soccorsi in Campania
Durissimo attacco del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nei confronti del governo Meloni. Durante il dibattito in Consiglio regionale sulla legge per la proclamazione delle zone disagiate, De Luca ha accusato il centrodestra di aver chiuso pronto soccorsi e punti nascita, rivendicando il lavoro svolto dalla sua amministrazione.
De Luca all’attacco: «Chiusi i pronto soccorsi e i punti nascita in Campania»
Nel corso del suo intervento in Consiglio regionale, De Luca ha puntato il dito contro il governo: «Il governo Meloni ha chiuso i pronto soccorsi e i punti nascita in Campania».
Parole pesanti, arrivate nel contesto della discussione sulla legge che punta a salvare tre punti nascita nelle aree disagiate della regione.
La replica alle opposizioni: «Altro che disastro, abbiamo fatto miracoli»
Alle critiche mosse dalle opposizioni, De Luca ha risposto con toni duri: «Il centrodestra ha lasciato la regione nel disastro. Voi dovreste andare a piedi a Pompei per quello che abbiamo fatto, altro che disastro».
Il presidente ha rivendicato i risultati ottenuti nonostante i limiti finanziari: «Con le risorse che abbiamo è stato fatto un miracolo».
«Quando ci siamo insediati, non c’era nemmeno un piano ospedaliero»
De Luca ha ricordato la situazione ereditata al momento del suo insediamento: «Non c’era nemmeno un piano ospedaliero approvato. Per anni abbiamo sputato sangue per arrivare a livelli accettabili».
Ha poi criticato anche i commissari nominati in passato, citando i problemi legati ai bilanci delle Asl.
«La Campania derubata di 200 milioni nel fondo sanitario»
Il governatore è tornato sul tema del riparto del fondo sanitario: «La Campania viene ancora oggi derubata di 200 milioni nel riparto del fondo sanitario».
Ha poi ribadito la necessità di uscire dal piano di rientro per svincolarsi dai paletti imposti dal governo centrale: «Se spendiamo un euro in più, ci commissariano di nuovo».
«A Roma ci ridevano in faccia, ora abbiamo ripulito i conti»
De Luca ha ricordato i primi anni di mandato: «Quando ci siamo insediati a Roma ci ridevano in faccia perché alcune Asl non avevano i bilanci approvati».
Ha poi concluso: «Abbiamo cambiato registro, risolvendo gran parte delle situazioni debitorie».
Il dibattito in Consiglio regionale si è trasformato in un nuovo capitolo dello scontro tra De Luca e il governo nazionale, con il presidente campano pronto a difendere a spada tratta la sua amministrazione.