Referendum Meloni

Referendum, Meloni: «Non voterò, è un mio diritto». Poi rilancia su governo e cittadinanza

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Written by Redazione

5 Giugno 2025

📍 Luogo: Roma

Referendum, Meloni: «Non voterò, è un mio diritto». La premier difende la scelta e ribadisce la compattezza del governo

Nel corso dell’evento “Il giorno de La Verità”, tenutosi a Palazzo Brancaccio a Roma, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preso posizione sul referendum dell’8 e 9 giugno, dichiarando apertamente che non ritirerà la scheda. «Non voterò, è un mio diritto», ha affermato, motivando la scelta come gesto politico coerente. La premier ha anche espresso pareri netti su cittadinanza, tenuta del governo, posizionamento dell’Italia in Europa e crisi a Gaza.

Referendum, Meloni: «Non condivido i contenuti, è legittimo non votare»

«Andrò al seggio, ma non ritirerò la scheda»: così Giorgia Meloni ha spiegato la sua decisione in merito al referendum. «Lo faccio per rispetto verso le istituzioni, ma non condivido i quesiti proposti. E nella storia della Repubblica tutti i partiti hanno fatto campagne per l’astensione», ha detto. La premier ha sottolineato come non votare al referendum sia un diritto, «dei lavoratori e dei non lavoratori, di sinistra e non».

Contraria a dimezzare i tempi della cittadinanza

Meloni si è detta nettamente contraria al quesito che mira a dimezzare i tempi per ottenere la cittadinanza italiana. «La legge attuale è già molto aperta – ha spiegato – siamo tra le nazioni europee che concedono più cittadinanze ogni anno». Ha però precisato che il governo sta lavorando per snellire l’iter burocratico per chi ha già diritto alla cittadinanza, ma senza modificarne i requisiti temporali.

Astensione come strumento politico

Ribadendo la legittimità dell’astensione, la presidente del Consiglio ha ricordato: «Tutti i partiti italiani lo hanno fatto. Non votare al referendum non è disinteresse, ma una scelta politica precisa». Una dichiarazione che ha suscitato nuove reazioni nell’arena politica, specie da parte dell’opposizione.

«Il governo è compatto, arriveremo a fine legislatura»

Meloni ha poi parlato della stabilità del governo, definendolo «compatto e produttivo». «È naturale che ci siano tentativi di ostacolarci – ha detto – ma la nostra maggioranza ha già dato molte risposte e continuerà a farlo». Ha aggiunto che il suo obiettivo è completare la legislatura con lo stesso esecutivo: «È la sfida più grande, e lavoriamo per vincerla».

Elezioni regionali: «Siamo avanti 11 a 3»

In merito alle prossime elezioni regionali, Meloni ha dichiarato che “si voterà in cinque regioni” e che l’esito non sarà dirimente per la tenuta del governo. Ha comunque ricordato che, finora, il centrodestra ha prevalso in 11 regioni su 14 dall’inizio della legislatura, sottolineando la solidità del consenso.

L’Italia in Europa: «Non siamo la ruota di scorta»

Parlando di politica estera, la premier ha rimarcato che l’Italia non deve essere considerata una “junior partner” di Francia e Germania. «Siamo una grande nazione, fondatrice dell’UE e della NATO, dobbiamo rivendicare il nostro ruolo da pari. Vogliamo cooperazione, non subordinazione».

Gaza: «Israele si fermi, inaccettabile colpire i civili»

Infine, un passaggio sulla crisi in Medio Oriente. Meloni ha criticato la reazione israeliana nella Striscia di Gaza: «La risposta ha assunto contorni inaccettabili, Israele deve fermarsi immediatamente e tutelare i civili».

Un discorso che segna una linea netta

Le parole della premier tracciano una linea politica chiara e netta, in vista di un referendum che si preannuncia ad alta tensione. L’intento è evidente: riaffermare una leadership stabile, coerente nelle scelte e decisa a guidare il Paese anche in fasi complesse.

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