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Sondaggi politici: FdI al 29,7%, PD cresce al 22,1%, M5S terzo. Forza Italia e Lega appaiate

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Written by Redazione

16 Settembre 2025

Se si votasse domani per le elezioni politiche, Fratelli d’Italia si confermerebbe primo partito con il 29,7%, in crescita dello 0,4% rispetto alla settimana precedente. È il dato principale dell’ultimo sondaggio di Termometro Politico, che fotografa lo scenario politico nazionale a tre anni dalle elezioni del 2022 .

Fratelli d’Italia primo partito

Il partito guidato da Giorgia Meloni rafforza la propria posizione con un consenso stabile e superiore a quello ottenuto alle politiche del 2022. La “luna di miele” con l’elettorato, iniziata tre anni fa, sembra proseguire senza interruzioni, consolidando la leadership nel centrodestra.

Il Partito Democratico recupera terreno

Il PD di Elly Schlein è al 22,1%, in crescita rispetto alla settimana precedente (21,8%). Un segnale positivo per i dem, che migliorano il risultato ottenuto nel 2022, pur restando lontani dalla vetta occupata da FdI.

elly schlein

Movimento 5 Stelle in calo

Il Movimento 5 Stelle si posiziona al 12,3%, con una flessione dello 0,3% rispetto alla rilevazione precedente. Pur ridimensionato rispetto ai picchi del passato, il partito di Giuseppe Conte mantiene comunque un bacino elettorale significativo.

Regionali Campania 2025

Centrodestra: FI e Lega alla pari

Gli altri due partiti di maggioranza, Forza Italia e Lega, si attestano entrambi all’8,6%. FI cresce leggermente (+0,1%), mentre la Lega arretra dello 0,1%. Le due forze restano praticamente appaiate, con un equilibrio che dura da mesi.

Open Arms Salvini

L’alleanza Verdi-Sinistra oltre il 6%

AVS (Alleanza Verdi e Sinistra) conferma la propria crescita degli ultimi due anni, attestandosi al 6,4%. Un dato che consolida la presenza della lista nel panorama politico e rafforza la sua capacità di superare stabilmente la soglia di sbarramento.

I partiti minori restano indietro

  • Azione: 2,9%
  • Italia Viva: 2,3%
  • Più Europa: 1,8%
  • Democrazia sovrana popolare: 1,4%
  • Noi Moderati: 1%
  • Pace Terra Dignità: 0,9%

Tutte queste forze rimangono sotto la soglia del 3%, con difficoltà a incidere realmente in uno scenario elettorale nazionale.

Fiducia in Meloni al 37%

Il sondaggio misura anche il livello di fiducia in Giorgia Meloni:

  • 25,5% dichiara di fidarsi molto
  • 12,5% abbastanza
  • Totale fiducia: 37%
  • Non si fida affatto: 51,9%

Un dato che conferma la polarizzazione attorno alla figura della premier, amata da una parte consistente dell’elettorato ma osteggiata da oltre la metà degli intervistati.

Giorgia Meloni in Senato
Giorgia Meloni in Senato

Analisi territoriale: Nord, Centro, Sud e Isole

Per comprendere meglio questi numeri, è utile osservare come si distribuiscono le tendenze nelle diverse aree geografiche del Paese.

Nord Italia
Fratelli d’Italia mantiene una posizione di forza anche nelle regioni settentrionali, ma deve confrontarsi con la concorrenza della Lega, che in aree come Lombardia e Veneto continua a essere radicata nonostante il calo nazionale. FI resta debole, mentre PD ottiene risultati sopra la media nazionale nelle grandi città come Milano, Torino e Bologna. AVS beneficia della sensibilità ambientale diffusa, specie in Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige.

Centro Italia
Qui il PD è storicamente più forte: Toscana, Emilia-Romagna, Umbria e Lazio sono i territori dove i democratici possono aspirare a colmare parte del gap con FdI. Tuttavia, Fratelli d’Italia cresce anche in regioni un tempo rosse, grazie a un consenso popolare diffuso e al voto delle periferie. AVS è sopra la media, mentre il M5S resta più debole rispetto a Sud e Isole.

Sud Italia
Il Sud rappresenta il terreno più competitivo. Qui il M5S, pur calato, mantiene bacini elettorali significativi in Campania, Sicilia e Puglia. PD fatica a imporsi, mentre FI e FdI crescono grazie a candidati locali e reti civiche. La Lega è più debole rispetto al Nord, ma in Calabria e Puglia cerca spazi di rappresentanza. La concorrenza è massima e può determinare la bilancia finale dei consensi.

Isole (Sicilia e Sardegna)
In Sicilia si registra un equilibrio particolare: M5S resta forte, PD e FdI si contendono le aree urbane, mentre FI mantiene storici bacini di voto. In Sardegna, invece, le dinamiche locali incidono: alle ultime regionali il centrosinistra ha mostrato capacità di mobilitazione, ma la destra resta competitiva. In entrambe le isole, i candidati locali e le coalizioni civiche possono spostare voti cruciali.

Confronto storico: dal 2018 al 2025

Per comprendere meglio la situazione attuale, conviene guardare all’evoluzione:

  • Nel 2018 il M5S era primo partito con oltre il 32%, oggi è sceso a meno della metà.
  • FdI, che allora era marginale (4%), è ora forza trainante con quasi il 30%.
  • Il PD si mantiene costante ma cresce leggermente rispetto al 2022.
  • FI e Lega hanno perso parte del consenso accumulato negli anni del governo Conte e di Salvini ministro dell’Interno.

Implicazioni per il futuro

  • Se le tendenze venissero confermate, il centrodestra avrebbe ancora la maggioranza relativa, ma la distribuzione dei consensi tra Nord e Sud potrebbe creare tensioni interne.
  • Il centrosinistra, con un PD sopra il 22%, avrebbe bisogno di alleanze forti per competere.
  • Il M5S resta decisivo per formare qualsiasi coalizione alternativa.

Il quadro politico italiano a settembre 2025 mostra un’Italia polarizzata, con Fratelli d’Italia stabile primo partito e il Partito Democratico in crescita. Il Movimento 5 Stelle è in calo, ma ancora rilevante, mentre Forza Italia e Lega restano appaiate. L’Alleanza Verdi e Sinistra supera stabilmente la soglia di sbarramento, mentre i partiti minori faticano.

L’analisi territoriale evidenzia come Nord, Centro, Sud e Isole abbiano dinamiche differenti: il consenso per FdI è nazionale, ma la competizione locale può determinare la vera forza delle coalizioni.

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