Caso Garlasco

Caso Garlasco, gli esami confermano la presenza del Dna di “ignoto 3” sul tampone orofaringeo

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Written by Redazione

14 Luglio 2025

📍 Luogo: Garlasco

Caso Garlasco, confermata la presenza di un Dna maschile sconosciuto: non è di Stasi né di Sempio, si apre una nuova pista

Il caso Garlasco si riapre con una svolta significativa: gli esami sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi, eseguiti durante l’incidente probatorio del 15 luglio 2025, hanno confermato la presenza di un Dna maschile sconosciuto, denominato “ignoto 3”. Un elemento che potrebbe cambiare le sorti del più controverso cold case italiano.

Confermata la presenza di Dna “ignoto 3”

Secondo quanto riportato dall’Ansa, uno dei cinque campioni analizzati dalla perita Denise Albani su incarico del giudice Daniela Garlaschelli ha restituito un risultato chiaro: la presenza di un Dna maschile non riconducibile né ad Alberto Stasi (già condannato) né ad Andrea Sempio (attualmente indagato). Il secondo Dna appartiene all’assistente del medico legale che nel 2007 partecipò all’autopsia. Gli altri tre prelievi sono risultati illeggibili.

Una traccia genetica che apre nuovi scenari

Il profilo genetico “ignoto 3” non coincide con alcuno dei soggetti precedentemente coinvolti o sottoposti a comparazione: né i Poggi, né gli amici di Sempio, né tantomeno Stasi. Se sarà esclusa l’ipotesi della contaminazione, si aprirà una nuova pista investigativa: trovare l’identità dell’uomo a cui appartiene il cromosoma Y rilevato.

L’incidente probatorio e i dubbi ancora irrisolti

La sessione di consolidamento dei dati, tenutasi venerdì scorso, aveva già evidenziato l’esistenza di due profili maschili sui cinque tamponi. Ora, con l’esito definitivo, resta da comprendere come e quando quella traccia sia finita sul corpo della vittima. È un elemento compatibile con la scena del crimine oppure un errore tecnico avvenuto durante le fasi di analisi o autopsia?

Chi è “ignoto 3”?

Il Dna in questione non appartiene a nessuno degli indagati storici. Una circostanza che rafforza l’idea, già avanzata da alcuni consulenti, che il delitto possa essere stato commesso in concorso o addirittura da un soggetto totalmente estraneo all’ambito sinora considerato.

Nessuna prova nuova contro Sempio o Stasi

Al momento, dall’incidente probatorio non emergono elementi tali da riscrivere l’inchiesta contro i soggetti già coinvolti. Tuttavia, la presenza di un profilo genetico estraneo impone un approfondimento sugli spostamenti e i contatti avuti da Chiara Poggi nei giorni precedenti il delitto.

Il ruolo di Denise Albani

La genetista Albani, incaricata dalla gip Garlaschelli, ha sottolineato che non si può escludere a priori la contaminazione, ma anche che il profilo genetico “ignoto 3” è stabile e completo. Le prossime settimane saranno cruciali per chiarire se si tratta di un errore tecnico o della vera pista mai battuta fino ad ora.

Il nodo mai risolto del delitto di Garlasco

Dopo 18 anni, il delitto di Chiara Poggi resta un mistero per molti. Se queste nuove analisi confermassero la presenza reale e circostanziata di una persona ignota sulla scena del crimine, il caso potrebbe subire una svolta decisiva. L’opinione pubblica, nel frattempo, resta in attesa di risposte.

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