📍 Luogo: Trieste
Caso Liliana Resinovich, nuova perquisizione a casa del marito Visintin: analizzati coltelli e consumo elettrico
Nuovi sviluppi nel caso Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta tre settimane dopo nei giardini dell’ex Opp di Trieste. Questa mattina, su disposizione della Procura, è stata effettuata una nuova perquisizione a casa del marito Sebastiano Visintin, unico indagato per omicidio.
Il contesto dell’indagine e la figura del marito
Sebastiano Visintin è attualmente l’unico indagato nel fascicolo che ipotizza l’omicidio della moglie Liliana. Già lo scorso 9 aprile, la sua abitazione era stata oggetto di una prima perquisizione, durante la quale erano state sequestrate centinaia di lame – Visintin lavora come arrotino – e un maglione giallo che potrebbe avere rilevanza per l’inchiesta.
Le nuove verifiche sui macchinari e sul consumo elettrico
Secondo quanto riportato da Il Piccolo, il nuovo intervento si è concentrato principalmente sui macchinari utilizzati per affilare coltelli, presenti nella casa di Visintin. Su richiesta della pm Ilaria Iozzi, sono in corso accertamenti anche sul consumo di energia elettrica registrato da tali strumenti, per stabilire eventuali correlazioni temporali con la scomparsa e la morte della donna.
Il ruolo dei reperti già sequestrati
Un’attenzione particolare è rivolta al maglione giallo sequestrato ad aprile, le cui fibre potrebbero coincidere con le tracce di stoffa rinvenute su uno dei sacchi della spazzatura in cui fu avvolto il corpo di Liliana. Si tratta di un elemento che potrebbe contribuire a chiarire la dinamica dei fatti.
Presente anche la Scientifica con consulenti della Procura
Alla perquisizione odierna hanno partecipato agenti della Squadra Mobile, la polizia scientifica e due consulenti tecnici nominati dalla Procura, incaricati di raccogliere ulteriori elementi probatori.
Il ricorso in Cassazione e la richiesta della difesa
Nel frattempo, la difesa di Visintin ha chiesto un nuovo esame medico legale sul corpo della donna, dopo le due autopsie già effettuate: quella del 2022 e quella condotta dalla dottoressa Cristina Cattaneo, che aveva ipotizzato una morte per soffocamento causata da terzi.
In attesa dell’udienza
La richiesta di un terzo parere è stata respinta, ma i legali hanno fatto ricorso in Cassazione. Si attende ora l’udienza, che potrebbe aprire una parentesi autonoma nel procedimento giudiziario e riaccendere l’attenzione sul caso.
Il mistero di una morte ancora senza verità
La morte di Liliana Resinovich resta avvolta nel mistero. La sua scomparsa e il ritrovamento del corpo hanno scosso la città di Trieste. La nuova perquisizione, seppur a distanza di anni, conferma che l’inchiesta è ancora attiva e in evoluzione, con la Procura decisa ad andare fino in fondo per chiarire i fatti.