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Salvini propone il “codice blu” per le forze dell’ordine: «Tutelare chi spara in servizio»

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Written by Redazione

24 Giugno 2025

Il codice blu per le forze dell’ordine proposto da Salvini mira a limitare le indagini automatiche dopo l’uso delle armi: è polemica

Matteo Salvini torna a proporre il “codice blu”, una misura che ridurrebbe le indagini automatiche nei confronti delle forze dell’ordine che usano le armi in servizio. La proposta arriva all’indomani della tragica morte del carabiniere Carlo Legrottaglie, ucciso durante un inseguimento in Puglia. L’iniziativa scatena subito il dibattito politico.

Che cos’è il codice blu per le forze dell’ordine

Il “codice blu” è un meccanismo pensato per tutelare gli agenti che usano le armi in operazioni di servizio. Salvini propone l’eliminazione dell’iscrizione automatica nel registro degli indagati e una semplificazione dell’iter giudiziario per i rappresentanti delle forze dell’ordine.

Il caso che ha riacceso il dibattito

La proposta si inserisce nel contesto dell’inchiesta sulla morte del carabiniere Carlo Legrottaglie. Due agenti sono indagati per omicidio colposo a seguito di eccesso nell’uso legittimo delle armi: si tratta di un atto dovuto, volto a chiarire la dinamica dei fatti. Ma per la Lega, questo tipo di indagini automatiche andrebbe evitato.

Salvini: “Basta infangare chi rischia la vita”

In un’intervista a Libero, Salvini ha dichiarato che il codice blu serve a proteggere chi serve lo Stato: “Non si può infangare chi rischia la vita per proteggere i cittadini. L’indagine automatica è un’offesa”.

Le critiche di Avs e De Cristofaro

Dura la reazione di Peppe De Cristofaro (Alleanza Verdi e Sinistra), che parla di “violazione del principio di uguaglianza”. Il senatore ha ricordato che l’iscrizione nel registro degli indagati non è un marchio d’infamia, ma garantisce all’indagato la possibilità di difendersi.

Il rischio di uno “scudo penale”

Secondo l’opposizione, la proposta rischia di creare uno “scudo penale” per le forze dell’ordine, escludendole dalle garanzie di trasparenza e giustizia previste per ogni cittadino. “Meglio approvare un codice identificativo per evitare abusi”, ha aggiunto De Cristofaro.

Il nodo dell’articolo 3 della Costituzione

Il dibattito si sposta anche sul piano costituzionale: il codice blu, secondo i critici, entrerebbe in contrasto con l’articolo 3, che stabilisce l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.

Un provvedimento divisivo

La proposta di Salvini si aggiunge a una lunga serie di interventi politici in tema di sicurezza. Tuttavia, il codice blu rischia di diventare un terreno di scontro tra garantismo e tutela delle forze dell’ordine.

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