📍 Luogo: Olbia
I fratelli Deiana, scomparsi in mare da Olbia il 19 aprile, restano un mistero: spunta l’ipotesi che la loro imbarcazione sia stata urtata da un’altra nave.
Un mese di silenzio, nessun corpo ritrovato, nessuna traccia dell’imbarcazione dei fratelli Giuseppe e Lorenzo Deiana, dispersi il 19 aprile scorso nelle acque tra Olbia e Capo Figari, si trasforma giorno dopo giorno in un vero mistero. Le ricerche non hanno dato alcun esito e ora gli investigatori iniziano a seguire una nuova pista investigativa: la possibilità di una collisione in mare con una nave di grandi dimensioni.
La scomparsa dei fratelli Deiana, dispersi in mare
Giuseppe, 24 anni, e Lorenzo Deiana, 20, sono usciti in barca la mattina della vigilia di Pasqua a bordo del loro Molinari fuoribordo di quattro metri, diretti verso Capo Figari per una battuta di pesca sportiva. Da allora, di loro non si hanno più notizie. I telefoni hanno smesso di suonare nel primo pomeriggio, scatenando l’allarme dei familiari.
Le ricerche: nessun risultato concreto
Immediato l’intervento di Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, sommozzatori e Protezione Civile, con decine di volontari impegnati a terra e in mare. Le ricerche si sono concentrate nella zona compresa tra Cala Spada, Capo Figari, Cala del Sonno e l’isola di Figarolo. In quel tratto, i fondali raggiungono anche 80 metri di profondità. Ritrovati solo pochi oggetti personali, tra cui due giubbotti di salvataggio, uno zaino e un parabordo riconosciuti dalla madre, Simona Deiana.
Spunta l’ipotesi collisione con una grande imbarcazione
La Procura di Tempio Pausania e la Direzione Marittima di Olbia stanno ora vagliando l’ipotesi che il piccolo natante possa essere stato urtato da un’imbarcazione più grande, che potrebbe aver provocato l’affondamento e la scomparsa dei due fratelli. Alcune segnalazioni anonime parlano della presenza in zona di una nave che potrebbe aver causato l’incidente, ma mancano immagini o video a supporto.
L’analisi dei tracciati navali
Le autorità stanno procedendo all’analisi dei tracciati AIS (sistema di identificazione automatica delle navi) nella fascia oraria della scomparsa. L’obiettivo è verificare quali mezzi di grandi dimensioni abbiano incrociato quel tratto di mare il 19 aprile. Una zona altamente trafficata, frequentata da navi passeggeri e mercantili dirette ai porti di Olbia e Golfo Aranci.
Precedenti simili: il caso Sharden
La nuova ipotesi investigativa non è del tutto infondata. Nell’agosto 2023, il traghetto Sharden della compagnia Moby entrò in collisione con una barca da pesca, causando la morte di un marinaio. Anche in quel caso si trattava di un’area a traffico intenso. Secondo l’avvocato Pietro Cherchi, che assiste la famiglia Deiana, la pista della collisione era già da tempo sotto osservazione.
Famiglia e città in attesa della verità
La città di Olbia è profondamente scossa. La storia dei fratelli Deiana, dispersi da un mese, ha commosso la comunità: Giuseppe era padre da poco tempo e la famiglia aveva già vissuto un altro lutto con la perdita del padre. Il dolore è diventato ora attesa e speranza di verità, mentre le autorità proseguono nel massimo riserbo.
Il mistero continua: nessuna traccia dei corpi né dell’imbarcazione
Ad oggi, nessun relitto è stato ritrovato e il mare non ha restituito i corpi. Le indagini del pubblico ministero Mauro Lavra proseguono in modo serrato. L’unica certezza, al momento, è che i fratelli Deiana sono spariti nel nulla, e ogni giorno che passa rende la loro vicenda ancora più inquietante.