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Anestesista a processo: lascia paziente sedato e intraprende rapporto con infermiera in sala operatoria

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Written by Redazione

11 Settembre 2025

Un caso che scuote la fiducia nei confronti del personale sanitario arriva da Tameside Hospital, nella Greater Manchester, dove il dottor Suhail Anjum, anestesista di 44 anni, è sotto processo disciplinare dopo aver lasciato un paziente sedato in sala operatoria per intraprendere un rapporto sessuale con un’infermiera collega. La vicenda, denunciata da Fanpage.it, solleva interrogativi gravi sull’etica, la responsabilità e la sicurezza dei pazienti.

I fatti denunciati

Durante un intervento chirurgico, il paziente è rimasto sedato, sotto anestesia, quando il medico anestesista ha lasciato la sala operatoria per intraprendere un incontro sessuale con un’infermiera. Il dottor Anjum ha riportato, nella sua difesa, che lo fece perché era stressato. Questa giustificazione è parte dell’accusa che sarà valutata dal tribunale medico che sta esaminando il suo caso.

Ruolo dell’ospedale e contesto

Tameside Hospital è coinvolto nella vicenda come struttura in cui il medico opera. Il fatto che si sia svolto nei suoi locali costringe l’ospedale a rispondere su questioni relative alla sorveglianza, al rispetto delle procedure operative e ai protocolli di sicurezza. Un paziente sedato è incapace di reagire o dare consenso: ciò rende l’episodio particolarmente grave.

Le accuse e le implicazioni legali

Il tribunale medico inglese sta valutando accuse che includono violazione del codice deontologico, abuso di potere e negligenza grave. Lasciare un paziente incapace di controllarsi in uno stato vulnerabile, specialmente durante un’operazione, costituisce una violazione potenziale dei diritti del paziente e delle norme sull’assistenza sanitaria. Non è chiaro se il paziente abbia subito danni, ma i potenziali rischi sono elevati.

Il medico dichiara: “Ero stressato”

La difesa del dottor Anjum include la sua dichiarazione che agì sotto condizioni di stress dovuto al carico di lavoro. Sebbene lo stress nel lavoro medico sia una problematica ben documentata, non è in genere considerato una scusante che giustifichi comportamenti che compromettono la sicurezza del paziente. I tribunali disciplinari devono valutare in che misura le condizioni lavorative possano mitigare la responsabilità, ma non cancellano l’obbligo professionale di cura, etica e prudenza.

Questioni etiche e professionali

  • Il consenso informato: un paziente sedato non può acconsentire ad attivitĂ  non terapeutiche.
  • La fiducia nel personale sanitario: episodi come questo minano il rapporto paziente-medico e la credibilitĂ  pubblica degli ospedali.
  • Le norme professionali britanniche: i medici sono vincolati da codici che impongono rispetto, integritĂ , rispetto della privacy e assoluto primato della cura.
  • Norme di sicurezza in sala operatoria: presenza del personale adeguato, controllo degli accessi, supervisione. Se le procedure vengono violate, il rischio non è solo morale ma anche legale e disciplinare.

Impatto sul pubblico e opinione

Notizie come questa suscitano indignazione nei cittadini, nel personale medico e negli organi di regolamentazione. Alcuni potrebbero chiedersi: succedono spesso comportamenti simili? Ci sono meccanismi di controllo effettivi? L’idea che un professionista possa abbandonare momentaneamente un paziente in anestesia per ragioni non terapeutiche è scioccante e può causare perdita di fiducia nei sistemi sanitari.

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