📍 Luogo: Bergamo
Yara Gambirasio, la difesa di Bossetti potrà finalmente visionare le copie delle foto e dei tracciati elettroferografici esaminati dal RIS di Parma.
Nuovo sviluppo nel caso giudiziario legato all’omicidio di Yara Gambirasio. La difesa di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva, potrà accedere alle copie delle immagini fotografiche e ai tracciati elettroferografici del DNA analizzati dal RIS di Parma durante le indagini. La decisione arriva dal tribunale di Bergamo.
Autorizzata la visione dei materiali del RIS
Il provvedimento, firmato martedì 17 giugno dal tribunale, consente alla difesa di visionare materiale chiave: fotografie ad alta risoluzione e tracciati grafici relativi alle analisi genetiche effettuate sui reperti raccolti. Si tratta di documenti fondamentali per comprendere nel dettaglio il percorso che ha condotto all’identificazione del DNA di Bossetti sugli indumenti di Yara.
Difesa di Bossetti nel caso Yara Gambirasio
Massimo Bossetti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra, avvenuto il 26 novembre 2010. Il suo corpo fu ritrovato tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011, in un campo a Chignolo d’Isola. La prova ritenuta decisiva per la condanna fu il DNA nucleare individuato sugli slip della giovane vittima, inizialmente identificato come “Ignoto 1”.
Un’indagine ancora sotto osservazione
Nonostante i tre gradi di giudizio abbiano confermato la condanna, Bossetti si è sempre dichiarato innocente. La sua difesa, rappresentata dal consulente Marzio Capra, continua a insistere su presunte lacune investigative e ora potrà approfondire l’esame dei materiali utilizzati nel processo.
Il DNA al centro del dibattito
La sequenza genetica che ha incastrato Bossetti è stata oggetto di dibattito: inizialmente non riconducibile a lui, fu poi attribuita con certezza solo dopo l’arresto avvenuto il 16 giugno 2014. La difesa punta ora a rianalizzare ogni passaggio tecnico alla luce delle nuove autorizzazioni.
Una sentenza ancora discussa dall’opinione pubblica
Il caso ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana, e ancora oggi divide l’Italia tra colpevolisti e innocentisti. I riflettori sul processo a Bossetti si sono riaccesi anche grazie alle sue apparizioni mediatiche, come l’intervista televisiva a “Belve” dove ha parlato della sua esperienza in carcere e del rapporto con la famiglia.
Collegamenti con altri casi giudiziari
Negli ultimi mesi, il nome di Bossetti è tornato alla ribalta anche per presunti contatti con Alberto Stasi, altro detenuto condannato per omicidio, con cui avrebbe scambiato riflessioni sui processi giudiziari e la gestione dei reperti. Il tribunale di Bergamo, intanto, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di trasparenza nell’accesso ai dati scientifici.
L’autorizzazione all’esame di foto e tracciati del DNA rappresenta un nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria di Massimo Bossetti. Un gesto che, secondo la difesa, apre spiragli per nuove valutazioni, anche se la condanna resta definitiva. La verità, per molti, è ancora un enigma da chiarire.