Il coronavirus in Italia ha ucciso più di 20mila persone
Una soglia drammatica superata solo dagli Stati Uniti. Nelle ultime ventiquattr'ore sono morte 566 persone, arrivando a un totale di decessi 20.465.
I dati comunicati dalla Protezione Civile in questo lunedì di Pasquetta purtroppo non sono buoni come quelli di Pasqua. Oltre al dato delle vittime, che purtroppo torna a salire dopo essere stato ieri pari a 431 morti, torna a crescere anche quello delle persone ricoverate con sintomi (28.023, 176 più di ieri).
Resta per fortuna continuo il calo dei ricoverati più gravi, quelli in terapia intensiva: si tratta di 3260 persone, 83 meno di ieri. Un valore in calo costante, un buon indicatore che il picco è stato raggiunto ma non superato.
L'aumento dei malati
Ovvero le persone attualmente positive è stato pari a 1363 unità (ieri erano stati 1984) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 3153 (ieri 4.092). Questa flessione però non è particolarmente significativa, perché questi due dati sono strettamente collegati al numero di tamponi fatti che oggi sono stati diecimila in meno, ovvero 36717. (ieri 46720).
Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 11,6 tamponi fatti, l'8,6%, un valore stabile da giorni.
Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall'inizio dell'epidemia è 159.516.
I guariti raggiungono quota 35435, per un aumento in 24 ore di 1224 unità (ieri erano state dichiarate guarite 1677 persone).
Gianni Rezza (Iss):
«Siamo ancora in Fase 1, non c'è dubbio». «Siamo ancora in fase uno, non c'è dubbio. Segnali positivi ci sono ma il numero dei morti è ancora elevato perché è da attribuire a contagi precedenti. I numeri diminuiscono lentamente perché si riferiscono ai contagi». È la precisazione di Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico nella conferenza stampa alla Protezione civile.
«Calcio? Se dovessi dare un parere sulla ripresa del campionato direi di no».
«Se dovessi dare un parere tecnico non lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d'accordo. Poi sarà la politica a decidere». Lo ha detto Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità e componente del comitato tecnico scientifico, rispondendo a una domanda sulla ripresa del campionato di calcio.
La Lombardia oggi fa segnare 1.262 nuovi casi e 280 morti. Balzo dei nuovi contagi a Cremona, una delle città sin dall'inizio duramente colpita dall'epidemia ma che da giorni faceva registrare aumenti moderati: oggi ben 224 rispetto ai 63 di ieri (totale 4.945). Confermata la tendenza al netto calo a Bergamo con +82 casi (ieri 51), totale 10.391 e soprattutto a Brescia dove si registrano 100 casi in più (ieri 269) totale 10.968. Tra le altre province Sondrio registra un'alta crescita percentuale sul numero dei positivi totali, 'appenà 796, con +76 casi (ieri 36). Lodi torna su numeri bassi con +16 (ieri 71) totale 2.559. Per le altre province minime variazioni sui dati precedenti.(Repubblica/Mattino)
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